“L’Erasmus mi ha cambiato la vita”: questo il punto di partenza per la riflessione cinematografica del regista nocerino Vincent Imperato e della production manager di origini ungheresi Tímea Bárocz, per arrivare al documentario “The Erasmus Generation”. Il progetto è una testimonianza diretta che racconta come il programma dell’Unione Europea per la formazione abbia trasformato la vita di milioni di gio-vani, offrendo un’esperienza trasformativa di crescita e riscoperta di se stessi e capace di abbattere le barriere tra giovani di diverse nazionalità. Scintilla del progetto proprio la partecipazione del regista e della production manager ad iniziative Erasmus.
I due autori sono stati invitati dalla Commissione europea a Bruxelles e hanno dialogato con Alan Smith, uno dei padri fondatori del progetto Erasmus. La sua testimonianza sulle origini del programma è stata inclusa nel documentario ed è fondamentale per comprendere appieno l’evoluzione e l’importanza del progetto anche per l’Europa.
Il documentario ha avuto la sua anteprima nazionale concorrendo al Festival del Cinema Europeo a Lecce l’11 novembre, in un incontro che ha visto la partecipazione di Alan Smith e Daniela Ermini in rappresentanza di INDIRE, l’Istituto Nazionale di Documenta-zione, Innovazione e Ricerca Educativa. Seguirà il 21 novembre la partecipazione al Rome Independent Film Festival, mentre la première internazionale ci sarà il 23 novembre al The Hague Film Festival, nei Paesi Bassi.
«Il docufilm “The Erasmus Generation” è stato ispirato dalle storie di trasformazioni personali che io e la mia ragazza Timi (conosciuta durante un’esperienza Erasmus in Finlandia) abbiamo letto e ascoltato da centinaia di persone che hanno partecipato al programma Erasmus – racconta Vincent Imperato – Ci siamo subito resi conto che quest’esperienza, oltre ad aver cambiato la vita a noi, e non solo dal punto di vista sentimentale, ha avuto un impatto significativo su quasi tutte le persone che avevano aderito. Questo ci ha spinto ad avviare un percorso di ricerca su quali erano state le ricadute nella vita di chi aveva partecipato all’Erasmus. Più di tutto ci ha colpito un dato fornito dall’Unione Europea, secondo cui su 15milioni di partecipanti, oltre un milione di bambini sono nati da relazioni avviate durante il programma Erasmus: in pratica un’intera generazione di cittadini europei. E in ulti-mo è stata la frase del vicepresidente della Commissione Europea, Margaritis Schinas, che ci ha finalmente convinto ad iniziare il progetto: “Se dovessimo semplificare cosa rappresenta l’Europa, la definizione sarebbe tre cose: Euro, Schengen ed Erasmus. Se l’Euro è il portafoglio dell’Europa e Schengen è il suo passaporto, l’Erasmus è l’anima dell’Europa”».