Cazzarò benedice l’undici vincente di Avellino con il rientrante dalla squalifica Verde che rileva Papazov come braccetto difensivo, mentre Matera è l’unica vera novità in cambia di regia al posto di Schirru. In avanti fiducia al duo Giovinco-Battimelli. Nessuna sorpresa sulla sponda contraria. Maiuri decide di mettersi a specchio, rilanciando dal primo minuto l’attaccante Diop. E’ confronto tra 3-5-2. Il primo input è quello di pareggiare la cattiveria presumibile dei metelliani, il Taranto come da recente abitudine si rintana in un blocco basso di estrema densità lasciando il palleggio dagli avversari. Del Favero è già carico: dopo tre minuti manda in angolo una girata aerea di Diop. Il gol è rimandato giusto il tempo di un angolo battuto dalla cui mischia emerge il tocco mancino del difensore Loreto. Primo gol incassato nella gestione Cazzarò. I piani originari saltano. C’è il rischio di esporsi alle ripartenze altrui: Vitale approfitta di un buco centrale e calcia su Del Favero, sulla ribattuta Vigliotti manda alto. La sensazione è che il “gancio” iniziale non sia stato assorbito. Il movimento ad allargarsi di Vitale infastidisce non poco, la Cavese si ritrova ad attaccare con cinque uomini sulla stessa linea. La squadra ionica arranca e serve una solita sgroppata di Mastromonaco per ridare slancio: Boffelli devia il cross dell’esterno in angolo al 15′. Che non si tramuta in gol perché il colpo di testa di Verde è troppo centrale. Un piccolo segnale di reazione, il Taranto prova ad alzare il baricentro, ma deve rintuzzare meglio i piazzati della Cavese. Del Favero respinge due volte i pericoli lanciati da Diop e Vitale al 20′ da azione d’angolo. I palloni per Giovinco e Battimelli sono pochi e mal indirizzati, complicato impensierire la retroguardia cavese (non proprio sicurissima), a volte si procede per iniziative individuali. Mastromonaco ammonito, salterà la sfida contro il Benevento in quanto diffidato. La Cavese rallenta le sue proiezioni, il Taranto respira e sul finale di primo tempo azzera le insidie. Cazzarò ha Zigoni e Fabbro come carte da giocarsi nella ripresa. Non subito però, c’è da attendere dieci minuti. Il Taranto non si getta in modo scriteriato in avanti, lo svantaggio minimo gli consente di modulare le offensive. Purtroppo al 14′ arriva il raddoppio di Vitale che si inserisce in un’area rossoblù troppo morbida e infila Del Favero con un tocco di destro. Un gol che non piega la resistenza rossoblù che in due minuti fa incetta di legni: al 20′ Matera scarica un bolide che picchia sul palo, un minuto dopo un tiro acrobatico di Zigoni pizzica l’incrocio. Il Taranto ha aumentato il suo peso specifico in attacco, Cazzarò inserisce anche Guarracino che si piazza alle spalle delle due punte (3-4-1-2). Ci provano i rossoblù, forse un po’ in ritardo. Fabbro e Zigoni vanno ancora alla conclusione. La portata della sconfitta si fa ampia nel finale: Sorrentino al primo pallone toccato dal suo ingresso batte in diagonale Del Favero. Contessa si male, si chiude in dieci uomini dopo aver esaurito gli slot dei cambi.
MARCATORI Loreto al 4′ p.t., Vitale al 14′, Sorrentino al 41′ s.t.
CAVESE (3-5-2) Boffelli 6; Saio 6, Peretti 6, Loreto 6,5; Rizzo 6, Konate 6 (dal 22′ s.t. Fornito 6), Pezzella 6 (dal 22′ s.t. Citarella 6), Vitale 6,5 (dal 40′ s.t. Marranzino s.v.), Maffei 6; Vigliotti 6 (dal 40′ s.t. Sorrentino 6,5), Diop 5,5 (dal 17′ s.t. Badje 6). (Di Somma, Lamberti, Barba, Marchisano, Tropea, Barone, Quattrocchi). All. Maiuri 6.
TARANTO (3-5-2) Del Favero 6,5; Shiba 6, De Santis 6, Verde 5,5; Mastromonaco 6, Fiorani 5,5, Matera 6 (dal 36′ s.t. Iervolino s.v.), Speranza 5,5 (dal 26′ s.t. Guarracino), Contessa 5,5; Giovinco 5,5 (dal 10′ s.t. Fabbro 6), Battimelli 5,5 (dal 10′ s.t. Zigoni 6). (Meli, Marong, Papazov, Sacco, Schirru, Garau, Vaughn, Picardi, Zerbo, Fiorentino) All. Cazzarò 5,5.
ARBITRO Zago di Conegliano 6.
NOTE Spettatori 3.000 circa. Ammoniti Pezzella, Mastromonaco, Diop, Contessa. Angoli 4-3.
Riassaporato il gusto amaro della sconfitta. Dopo due straordinarie vittorie, il Taranto torna con i piedi per terra dopo aver veleggiato sull’onda di un nuovo entusiasmo. Sul campo della Cavese dell’ex Maiuri, i rossoblù cedono opponendo una valida resistenza solo dopo aver subito la seconda rete. Non bisognava illudersi dopo i sei punti consecutivi, ci voleva una prestazione più gagliarda nella prima ora per uscire indenni dal Lamberti che continua ad essere storicamente un stadio tabù.