Sembra poco napoletano: ma è napoletanissimo. Sembra poco di sinistra: solo un’impressione. Gaetano Manfredi: un passo alla volta. Già ministro, attuale sindaco apprezzato di Napoli. Da oggi è anche presidente dell’Anci: in pratica è diventato il Sindaco d’Italia, succedendo al barese De Caro. Non ha la filosofia di Bassolino nascente dalla vecchia politica. Non grida alla luna come De Magistris. Nemmeno è un’artista alla Maurizio Valenzi. Lui cerca semplicemente, si fa per dire, di amministrare una città complicatissima. E nello stesso tempo non si erge, come invece fa De Luca, a contrappeso personale locale nei confronti di chi comanda il partito a livello nazionale. Un atipico per la seconda repubblica, fatta spesso con slogan e frasi social all’insegna di chi la spara più grossa. Per capire chi è e per spiegarlo a chi ci legge, ricordiamo le prime dieci cose dette tre anni fa da candidato a sindaco di Napoli come promemoria
1) COME HA “SFRUCULIATO” MARESCA: “Pensare il civismo senza la politica è una illusione. Le grandi sfide di Napoli non si vincono solo qui, ma anche a Roma, nelle istituzioni nazionali. E’ quindi molto importante avere un rapporto con la politica, a tutti i livelli”
2) COME HA “SISTEMATO” BASSOLINO: “Ho un rapporto cordiale con tutti i candidati. Per lui nutro un grande rispetto. Ma non faccio né appelli né trattative (termine che ha innervosito l’ex sindaco: “Trattative? Ma come si permette!”, ndr). Rappresenta un pezzo della sinistra storica. Ora, però, dobbiamo pensare al futuro, non guardare alle cose che sono state con la sua esperienza di sindaco nel 1994″
3) COME HA “SEDOTTO” SERGIO D’ANGELO: “Da tempo si è distaccato dall’esperienza di De Magistris. Ha sensibilità politiche assai vicine a quelle che esprime la mia coalizione. Una convergenza è possibile, molto possibile”
4) COME HA BOCCIATO DE MAGISTRIS: “I suoi sono stati dieci anni di conflitti. E i risultati si vedono: Napoli è una città impoverita, smarrita, isolata”
5) COME HA DEFINITO SE STESSO: “Mi chiamano ‘professore’ perché sono professore. Ma dire che sono elitario è una bufala. Sono partito da una famiglia piccolo-borghese. E la mia, da rettore, è stata l’Università di tutti. Quando vado a San Giovanni a Teduccio, all’Academy, sono a mio agio tra la gente, il barista, il piazzaiolo, come con le èlite. Bisogna rapportarsi con tutti”
6) COME HA MESSO I PUNTINI SULLE I SULLA COALIZIONE: “Quante liste saranno con me non lo so, non ho un numero magico. Ma so che la mia coalizione è nel campo progressista, plurale, che combina la politica al civismo: non avrà liste personali al servizio di un singolo, quindi. Solo liste in rappresentanza di una sensibilità politica. Sui candidati avrò l’ultima parola. Sulla loro trasparenza e pulizia non ci saranno compromessi. Occorrerà poi una squadra competente ai massimi livelli per dare risposte efficaci alla città. A tal proposito, ho già avuto molte disponibilità”.
7) COME NON SI STRAPPA I CAPELLI PER QUEI MILITANTI DEL M5S CHE NON LO SOSTENGONO: “So che nel Movimento c’è un certo travaglio e lo rispetto. Rispetto la loro discussione interna. Ma questo non è il tempo dell’isolazionismo e delle battaglie di testimonianza”.
8) DI COSA SI PREOCCUPA E DI COSA NO. “Non mi preoccupano né Bassolino né Catello Maresca. Mi preoccupo di presentare un progetto serio per Napoli, in cui le persone possono riconoscersi”.
9) A CHI SI APPELLA E PERCHE’: “Mi appello alle forze migliori di questa città affinché si impegnino. Scommettano su un futuro nuovo. Su una nuova visione. E’ l’ora del coraggio e di sporcarsi le mani”
10) COME RISPONDE A CHI GLI CHIEDE DI CHE PARTITO E’. Al cronista che dà per scontato che è del Pd: “Io non ho né un partito né una corrente. Semmai un’area politica di riferimento”.