E’ accaduto la settimana scorsa ed oggi, grazie alla pubblicazione dei referti ufficiali di gara, si ha ben chiaro il quadro. Gara sospesa al 18′ della ripresa per una invasione di campo dalla quale scaturiva un’aggressione con arma da taglio ad un calciatore della squadra ospite. Da referto – “Al min. 16 del secondo tempo, a seguito della segnatura di una rete da parte della squadra locale Centro Sportivo del Monte, si formava una ressa nei pressi dell’area di rigore che coinvolgeva dapprima due calcettisti avversari e, in pochi secondi, coinvolgeva tesserati di entrambe le società; in quel momento entravano in campo soggetti esterni, presenti sugli spalti, e uno di questi, aggrediva ferendo co arma da taglio il capitano della squadra ospite Sporting Stabia, Di Capua Francesco Giuseppe; al min. 18 del secondo tempo il DDG sospendeva definitivamente gara” –
Il direttore di gara è stato poi interrogato dagli organi preposti per fare chiarezza sull’accaduto e come si evince dalle sue dichiarazioni non è stato possibile identificare quale sia stato l’oggetto che ha provocato le ferite da taglio –“Dopo il gol del 6 – 3 della squadra di casa, c’è stato un faccia a faccia tra il numero 11 della squadra di casa ed un calciatore avversario che non ricordo chi fosse. A seguito di questo episodio tutti i componenti delle due panchine partecipavano ad una mass confrontation. Soggetti esterni intendo persone non in distinta. Posso aggiungere che c’erano sugli spalti tra le 20 e le 30 persone che assistevano alla gara, sul TDG sono entrate 3-4 persone non direttamente riconducibili a nessuna delle due società, venendosi a creare una piccola rissa, a quel punto vedo il capitano della società Sporting Stabia sig. Di Capua Francesco Giuseppe che urlando “c’è un coltello” sollevava una mano mostrandomi un taglio (specifico di aver visto il sangue a terra solo dopo che il TDG era stato sgomberato). Non vedevo l’arma. Le Forze dell’Ordine non erano presenti al momento dell’aggressione, ma sono arrivate all’impianto dopo un’ora dall’accaduto. Per me non c’erano le condizioni per continuare la gara, perché potenzialmente potevano ripetersi aggressioni o episodi simili. Specifico che dopo l’aggressione, l’allenatore della società Stabia vuole abbandonare il TDG insieme ai calciatori, a questo punto si creava un mass confrontation, perché la società di casa voleva continuare la partita. Fischiata la fine della gara non registravo intemperanze e comportamenti scomposti da parte delle società, ne contestazioni rispetto alla decisione presa. Preciso che la squadra ospitante dopo il triplice fischio abbandonava l’impianto di gioco regolarmente, e non era presente circa un’ora dopo allorquando sopraggiungevano i Carabinieri. Preciso che la società Sporting Stabia era presente con me all’arrivo delle Forzedell’Ordine. Preciso che la dichiarazione che ho allegato e che ho firmato, non è mia e l’ho firmata per presa visione di quanto dichiarato dal Sig. Di Capua Catello vicepresidente dello Sporting Stabia poliziotto e fratello dell’aggredito. Preciso che la dichiarazione che ho firmato mi veniva consegnata nella spogliatoio e non era redatta in mia presenza. Sulla scorta di quanto scritto dal DDG a referto e di quanto dallo stesso poi specificato nel corso della escussione emerge con chiarezza che, a seguito della segnatura di una rete da parte della società locale, si verificava dapprima un diverbio tra due calciatori avversari al quale, poi, partecipavano tutti i componenti delle due società e, infine, si aggiungevano tre/quattro persone definite dal DDG “soggetti esterni”. Nel corso di questa rissa, evidentemente dai toni molto accesi, il calcettista Di Capua Francesco Giuseppe della società Sporting Stabia mostrava al DDG la propria mano ferita. E’ di tutta evidenza che condotte di questo genere, delittuose e gravissime, sono l’antitesi dello giuoco del calcio e dello sport tutto. Dall’istruttoria effettuata non è emersa la responsabilità di una persona che possa essere ricondotta all’aggressore”-