Is 29,17-24
Così dice il Signore Dio:
«Certo, ancora un po’
e il Libano si cambierà in un frutteto
e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro;
liberati dall’oscurità e dalle tenebre,
gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore,
i più poveri gioiranno nel Santo d’Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l’arrogante,
saranno eliminati quanti tramano iniquità,
quanti con la parola rendono colpevoli gli altri,
quanti alla porta tendono tranelli al giudice
e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore,
che riscattò Abramo:
“D’ora in poi Giacobbe non dovrà più arrossire,
il suo viso non impallidirà più,
poiché vedendo i suoi figli l’opera delle mie mani tra loro,
santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe
e temeranno il Dio d’Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza,
quelli che mormorano impareranno la lezione”».
Autore
Annalisa Capaldo
Laureata in sociologia nel 2002, ho conseguito la maturità classica nel 1997, sono mediatrice culturale ed ho ricoperto l’incarico di direttrice amministrativa nella scuola pubblica, a Milano, ma tuttora lavoro in ambito amministrativo in Campania, mi appassiona insegnare le lettere classiche e la filosofia, ho 3 figli e adoro scrivere, soprattutto poesie e filastrocche. I viaggi sono la mia passione e la politica per me è una cosa seria.