C’era aria di festa in arrivo. Si materializzano le prime luminarie e i negozi addobbati a festa. Inizia la ricerca spasmodica dei regali o delle leccornie per animare prossimi poderosi e succulenti
banchetti. Vedi i supermercati presi d’assalto, masse a caccia dell’offerta speciale, tutti assorti e incanalati in un
ingranaggio, come criceti che corrono all’interno di una ruota. Fantasmi, più o meno consapevoli, aleggiano, oltre che nei supermercati, anche nell’ultimo lavoro discografico di una formazione americana molto interessante.
To the Ghosts è il titolo del quinto album di Madeline Follin e Brian Oblivion, i Cults, duo newyorkese,
emerso come fenomeno del web circa una decina di anni fa, con un EP che ha riscosso successo su Bandcamp e successivamente un contratto discografico con la Columbia. Madeline è originaria di San
Diego e ha iniziato la sua carriera musicale con la band punk Youth Gone Mad prima di trasferirsi a New York per studiare alla New School. Brian è anche lui originario di San Diego e si è trasferito a New York per studiare alla New York University. L’album esplora temi come la nostalgia e il riflettere sul passato…. i
fantasmi. Oltre alla sua voce, Madeline Follin, nel suo processo creativo ha portato testi complessi e profondi: l’album riflette su temi come la tristezza e la solitudine, ma mantiene un senso di speranza e
rassicurazione. Il genere musicale è un indie-pop espansivo, con una miscela di melodie pop e atmosfere più cupe. Brani come “Crybaby” e “Eat It Cold” mostrano questa dualità, con voci alte e spiritose di Follin che spesso si contrappongono a strumentazioni più scure. Quello che mi ha colpito subito e di essermi ritrovato in un’esperienza d’ascolto piacevole e coinvolgente. Madeline Follin e Brian Oblivion hanno cercato di creare un’opera che offra anche momenti di dolcezza, spensieratezza e speranza. Un viaggio attraverso emozioni contrastanti: melodie orecchiabili che si contrappongono a testi profondi e complessi. Il suono che ne viene fuori è definibile cinematografico e atmosferico, un perfetto equilibrio tra strumenti
acustici e elettronici. La qualità sonora del lavoro è nitida e uniforme su tutti i brani e la scelta di mettere in prima piano la voce di Madeline rispetto agli strumenti risalta un effetto narrazione, una modalità racconto. Secondo il mio giudizio, i brani più belli sono Crybaby e Behave. Bella anche Left my Keys, che mi
riporta a delle atmosfere psichedeliche ricalcate nel primo album dei Tame Impala. E’ un lavoro piacevole, facilmente consumabile uditivamente, scivola via senza ostacoli , dalla prima alla tredicesima traccia. Il duo è in tour, sia in Europa che negli Stati Uniti. In Europa sono stati in città come Manchester, Londra, Parigi, Amsterdam e Berlino. In particolare a Parigi e Amsterdam i concerti sono stati molto apprezzati per l’atmosfera unica e coinvolgente che il duo è riuscito a creare sul palco. Infatti le esibizioni sono state
descritte come “mesmerizzanti” e “piene di energia vibrante”, catturando completamente l’attenzione del pubblico, quasi come se li ipnotizzasse. La voce di Madeline Follin ha una qualità unica che può essere tanto delicata quanto potente, capace di trasmettere un ampio spettro di emozioni. L’uso di sintetizzatori, effetti sonori e strumentazione crea uno sfondo ricco e stratificato, che avvolge l’ascoltatore. Il duo sa come coinvolgere il pubblico, creando un senso di connessione e partecipazione che rende l’esperienza live unica e coinvolgente. Purtroppo, al momento, non sono state annunciate date in Italia. Ci riserviamo una speranza recondita di poterli vivere dal vivo, una luce sbiadita che ci conduca…. To The Ghosts.
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9 Dicembre 2024