Tentando di fare una ricostruzione dei fatti sembrerebbe che tutti hanno ragione, nessuno torto e viceversa. L’ultima azione che ha scatenato le polemiche è stata la notifica inviata dall’amministrazione a nome dell’assessore Teresa Formisano al pres. del centro Sabato Romano, al pres. Commissione Garanzia Pasquale Vitiello e al pres. Commissione Affari Sociali Assunta Barone che recita così – “Non avendo gli scriventi ricevuto comunicazioni in merito alle indizioni di imminenti elezioni, si invita e diffida la S.V. ad indire ad horas o comunque entro e non oltre il 31/12/24 nuove elezioni, al fine di permettere il regolare svolgimento delle attività del Centro Sociale Polivalente S. Pietro di Scafati” – Tale documento è stato inviato Giovedì 19 del corrente mese, dunque considerando anche il particolare periodo di festività, ci si chiede come sia possibile rientrare nei tempi tecnici per organizzare delle elezioni visto anche che la questione è delicata e di dominio pubblico, altro che sociale. Questo è il primo quesito che si pongono in tanti.
Santocchio particolarmente irrequieto sulla questione (per questioni di opposizione), ha alzato il polverone accusando l’amministrazione di gestire la vicenda per chissà quali fini ma comunque in maniera errata. A sua detta è l’amministrazione a dover indire le elezioni, quindi il sopra descritto documento viene a mancare di significato. Il rappresentante FDL aggiunge che sarebbe stato più opportuno agire nominando un commissario.
L’amministrazione che si è mossa con in prima persona l’assessore alle Politiche Sociali, Teresa Formisano, sembra abbia voluto usare un metodo volto al buon senso dove la priorità sarebbe stato il regolare svolgimento delle attività ricreative per l’utenza, francamente è difficile ipotizzare interessi politici. A onor del vero la Formisano si è sempre dichiarata dalla parte degli anziani e della salvaguardia dello scopo intrinseco del centro scongiurando il commissariamento, così come dichiarato un mese fa – “Abbiamo provato a mettere insieme le voci contrastanti del centro anziani. È ovvio però che le decisioni spettano a loro. Noi amministratori non possiamo far altro ora che attendere che trovino un accordo. Ci auguriamo avvenga quanto prima affinché gli anziani possano riprendere attivamente e regolarmente le attività e che il centro ritorni ad essere quel punto di ritrovo, di aggregazione, socializzazione e di intrattenimento per la terza età” –
Raccogliendo le varie interpretazioni, contestazioni e fatti non ci resta che riassumere in tal modo la vicenda. Il buon senso in questo caso è andato a farsi friggere poiché fra le componenti del Comitato di Gestione chissà quali e quante lotte di potere e personalistiche ci sono, dunque l’amministrazione non avrebbe dovuto fare altro che, come da regolamento e fregandosene del buon senso, nominare un dirigente comunale di “Fascia D” in carica di commissario per traghettare la gestione del centro alle nuove elezioni che andavano indette in maniera più immediata possibile. Ci esprimiamo in forma “passato” ma tale visione è quella di un “futuro” più “presente” che mai.