Quando son tornata da Milano avevo tante aspettative sul cambiamento della mia città, speravo non ci fossero sempre i soliti personaggi in politica, le solite raccomandazioni e invece…
Ci risiamo: soliti cognomi, solite famiglie, soliti sistemi clientelari dall’approvvigionamento dei voti in campagna elettorale, solite raccomandazioni nei vari posticini di lavoro, vuoi intuitu personae nello staff del sindaco, vuoi nelle strutture comunale, come asili nido, biblioteca, Informagiovani, ecc…
È sempre stato così: ricordo prima di Cuofano un’assunzione al Protocollo che sbalordí per l’inconsistenza della persona messa lá, poi con Cuofano in Biblioteca gente che non aveva mai aperto un libro figuriamoci se sapeva catalogare, ed oggi peggio di ieri.
Che cosa festeggiate, dunque, se non avete morale e siete parte di un ingranaggio malsano e corrotto ove i meriti non contano nulla e più siete mediocri più valete? Valete come burattini, galoppini e pedine dell’establishment del capo e dei suoi congiunti, s’intende.
Non mi parlate di ricorsi vinti o persi perché siete tutti uguali e non vedo nessuna vittoria etica, politica o sociale: siete tutti raccomandati dal fratello, dal papà, dall’amico e dall’amante. Ne salvo giusto un paio tra voi, che comunque siede lí non per propri meriti.
Non ne faccio una questione culturale, altrimenti nemmeno un paio potrei salvarne: il gioco delle tre carte, questa vince, questa perde; qui ha perso semplicemente l’onestà intellettuale.
Che schifo, mi fate pentire di essere tornata in questo borgo selvaggio ove non cambierà mai nulla e per fortuna ho dato ascolto a mia madre rifiutando ogni proposta di candidatura. In mezzo a voi mi sarei sporcata e di sicuro non sarei riuscita a non perdere le staffe. La verità l’avrei sempre detta a gran voce ed è convenuto pure a voi fare a meno di una mente pensante come la mia.
Annalisa Capaldo