Il giorno dopo ? Matteo Bove non ha perso smalto, anzi. “Non capisco la decisione del Tar, in tutta onestà. Aspettiamo le motivazioni per comprendere se ci sono margini per ricorrere in Consiglio di Stato, organo super partes”. Lo stupore nasce dalla seguente considerazione: “Il riconteggio fatto dalla Prefettura di Salerno aveva ristabilito la verità elettorale, cioè il mio ingresso in consiglio comunale, avendo riportato più voti della consigliera presente attualmente al mio posto. Come mai i giudici non hanno tenuto in considerazione l’esito del riconteggio ?”
Matteo Bove commenta con calore anche gli spiacevoli eventi social delle scorse ore: i “mi piace”e i cuoricini che sindaco, consiglieri e assessori della maggioranza hanno piazzato sotto il post di festeggiamento della consigliera rimasta tale al momento (n.d.c. poco garbo in considerazione dell’appartenenza di Bove al gruppone vincente le elezioni e in assenza di pubbliche dichiarazioni di passaggio in minoranza in caso di ricorso accolto): “Non mi meraviglia, mai stato uno yes-man, a differenza di tanti eletti in questa tornata, che somigliano a veri e propri pupazzi quando appaiono in foto e riprese. L’ho dimostrato anche in passato, con un vero sindaco che si chiamava Gaetano Montalbano. Candidato scomodo ? Usato per portare voti e basta, si sono scomodo, dico la verità. Voti portati a lista e sindaco ma con una coppia che doveva essere quella vincente nei loro piani. In campagna elettorale hanno fatto il gioco delle coppie e delle coppiette, escludendomi da ogni abbinamento, i voti che ho preso sono tutti miei e ne vado fiero, combatterò in ogni sede per far valere i miei diritti e la volontà di chi mi ha votato. Non ho ricevuto una parola di sostegno dalla maggioranza sul mio ricorso, anzi so che in qualche cena il primo cittadino – che per inciso mi ha tolto persino il saluto – ha detto che ho levato il pane di bocca alla mia famiglia per fare il ricorso e diventare consigliere comunale. Niente di più sbagliato, per fortuna possiamo vivere di rendita, non come altri che hanno fatto la colletta per difendersi dal ricorso che poteva mandarli a casa”.