L’aria di Natale è ormai svanita, arriva il grigiore invernale, a Scafati in particolar modo c’è il torpore: quello politico/amministrativo. Si, infatti, la città sta vivendo un momento di crisi che finisce per ampliare le varie problematiche, nel mentre i vari rappresentanti sono impiegati a darsele di santa ragione.
Dopo varie pressioni, definiamoli pure attacchi, il primo cittadino Aliberti ripudia definitivamente i “dissidenti” e quanti in tutto questo periodo stanno esercitando pressioni sul suo operato – “Dialogo chiuso da tempo con chi cerca di minare la stabilità amministrativa, creando malumori tra i consiglieri e che si accompagna a personaggi che hanno avuto un ruolo principale rispetto alla vicenda giudiziaria che mi ha letteralmente ‘torturato’ per dieci anni e che ho superato con un’assoluzione piena” – Il primo cittadino ribadisce con parole forti il fatto che non appartengono più alla maggioranza – “Sento l’esigenza di chiarire ancora una volta che questa esperienza amministrativa non può proseguire con i consiglieri che affermano di essere in disaccordo con il sottoscritto dal punto di vista della gestione governativa ma che in realtà continuano a dichiararsi in maggioranza. Gli amministratori in questione giustificano il loro dissenso con la scusa di una mancata discussione del D.U.P. che però è stato ampiamente e più volte portato all’interno delle Commissioni” –
Aliberti è ritenuto, tra il serio e il faceto, “l’imperatore”, uno al quale piace comandare, queste le voci che girano tra i suoi avversari politici e non. Da qui, il suo stesso passaggio tramite nota ufficiale – “Gli stessi consiglieri lamentano un mio voler ‘comandare’ ma io ‘amministro’ dettando una linea politica nell’ambito di quello che è il mio programma elettorale, a loro evidentemente sconosciuto” –
Sotto accusa, da parte dei dissidenti che si chiamerebbero “Scafati Rinasce”, il loro scarso coinvolgimento e partecipazione anche in fatto pratico di nomine. Qui Aliberti gli ricorda la partecipata all’ACSE, di pressioni subite e parla di totale assenteismo “fisico” – “I cosiddetti dissidenti come amano farsi definire, è dall’inizio di questo mandato che risultano assenti ogni qualvolta c’è stata la necessità di votare questioni importanti facendo pesare il loro voto. Se avessero veramente voluto approfondire fatti e argomenti della gestione politica di questa amministrazione avrebbero potuto farlo nelle numerose commissioni che convocano. Mi sembra, invece, piuttosto che cerchino continuamente di concretizzare imposizioni politiche che pure hanno portato alle nomine all’interno della partecipata Acse, obbligate al sottoscritto e subite dall’intera maggioranza” –
Restano però le probabili voci su accordi che sarebbero in corso con Scarlato per “salvare” il salvabile. Il sindaco invece, parla di apertura totale con la minoranza, insomma il famoso dialogo – “Pertanto se ci sarà, con senso di responsabilità e di condivisione la volontà anche di qualche consigliere di minoranza di aprire un ragionamento di prospettiva per una Città che rinasca dopo anni di buio, ne sarò ben lieto. Abbiamo argomenti importanti da condividere nel solo interesse della Città, lontano dagli interessi personali. Continuerò questo percorso amministrativo solo con chi realmente ha a cuore Scafati e vuole il confronto sui temi e non sui ruoli da ottenere. Con chi vuole ragionare e dare il proprio contributo sul PUC, sul Bilancio, sul PIP e sui fondi PRIUS, finanziamenti che riqualificheranno la nostra Città. Pertanto l’appello è a chi non vuole che Scafati possa ripiombare nel baratro” –