Mi illumino leggendo di una scuola lucana, ovvero l’ istituto comprensivo Giovanni Paolo II di Policoro che lo scorso anno, ha introdotto l’ora della felicità abbracciando, a sua volta, il progetto “ Scuole della felicità” del prof. Mariano Laudisi .
Esso si basa sulle teorie della Psicologia Positiva e tiene presenti alcuni capisaldi importanti come: non identificare l’alunno con il voto, valorizzarlo per il sol fatto che esiste, non stigmatizzare i suoi errori, dare massimo spazio alle sue emozioni e al suo inconscio.
Maria Carmela Stigliano preside dalla scuola di Policoro aderisce all’iniziativa partendo dalla consapevolezza che andare a lezione non è sempre una gioia e che l’alternativa alla scuola tradizionalmente nozionistica c’è.
Una scuola dove non si forniscono solo conoscenze; piuttosto un luogo che valorizzi la crescita personale, psicologica, affettiva, a tutti i livelli.
D’altra parte, apprendere e crescere non esclude che si possa essere anche felici. Persino i genitori hanno accolto serenamente tale proposta perché hanno visto che quest’ora alla settimana in cui si parla di felicità non è una perdita di tempo; anzi, affrontata con serietà, rappresenta una lezione a tutti gli effetti. Una lezione che si coniuga in attività diverse a seconda dei vari ordini scolastici: da quelle più ludiche o pratiche per la scuola dell’infanzia – arte, teatro, condivisione di storie o fiabe – a momenti di riflessione guidata, lettura di libri, visione di film a tema, ma anche la scrittura di un quaderno della felicità con appunti, disegni o brani alla primaria, fino ai workshop, ai laboratori manuali e musicali, agli esercizi fisici di rilassamento e meditazione, allo scambio di biglietti di complimenti o incitamenti tra compagni della secondaria di primo grado. Creata una vera e propria zona di relax con cuscini e libri della biblioteca. E per i momenti di fame c’è il «menù della felicità», dove ogni alunno prepara il pranzo ideale di ogni bambino.
Insomma, il benessere prima di tutto!
Certo, sarà forse eccessivo affermare che un’ora alla settimana dedicata a questo tema possa cambiare l’atteggiamento dei ragazzi verso l’istruzione, ma di sicuro qualche effetto positivo pare ci sia stato.
Da insegnante promuovo l’iniziativa a pieni voti e mi riprometto di proporla al prossimo collegio dei docenti!
Felicità!
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