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Come riportano gli organi di stampa, a Pagani ci sono 16 persone indagate nell’ambito al terzo filone della Dda di Salerno, che si occupa in particolare della gestione di servizi conunali. Già nei mesi scorsi la vicenda era emersa con fragore, ora c’è la conferma che il fragore è destinato a prolungarsi e a estendersi. Tra gli indagati risultano il sindaco Raffaele Maria De Prisco e l’assessore al commercio, Pietro Sessa. Assieme a loro ci sono: Alfonso Marrazzo, Pietro Buonocore, Claudio De Cola, Massimo De Feo, Giuseppe De Vivo, Pierluigi e Sabato Fontana, Aniello Giordano, Dario Ippolito, Giuseppe Serritiello, Tommaso Sorrentino, Bonaventura Tramontano e Vincenzo Tramontano. Le accuse ? Variano: si va dal condizionamento elettorale al falso, passando per frode nelle pubbliche forniture, corruzione e favoreggiamento. Buona parte dei reati sono aggravati dalla presunta agevolazione mafiosa. Pagani, dunque, si ritrova nuovamente al centro di indagini riguardanti i presunti rapporti stretti tra chi amministra e chi delinque. Non è la prima volta. La speranza generale ? Che almeno la parte politico-amministrativa riesca a dimostrarsi estranea a fatti. Ne va dell’onore del Palazzo ma anche dell’intera città.