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Il territorio dell’ATO Salerno è caratterizzato da una grande estensione territoriale e da una sensibile varietà territoriale, culturale e morfologica. Pertanto è stato suddiviso in 11 SAD (Sub ambiti distrettuali) al fine di consentire, in base alle diversità territoriali, una maggiore efficienza gestionale ed una migliore qualità del servizio all’utenza, con riferimento ai criteri di ottimizzazione del ciclo o di suoi segmenti funzionali. I SAD sono a tutti gli effetti delle aree omogenee, individuate i base ai criteri stabiliti dal Piano regionale per la gestione dei rifiuti:
I comuni dell’Agro, si sa da tempo, dovranno fare squadra per la gestione del servizio rifiuti secondo una divisione geografica nota da tempo.
AGRO SETTENTRIONALE – 59,59 kmq; 129.582 residenti. Comuni di: Angri, Corbara, Pagani, Sant’Egidio del Monte Albino, Scafati.
AGRO MERIDIONALE – 108,85 kmq; 143.615 residenti. Comuni di: Castel San Giorgio, Nocera Inferiore; Nocera Superiore, Roccapiemonte; San Marzano sul Sarno; San Valentino Torio, Sarno.
Dopo approfondita valutazione, i sindaci dei Comuni appartenenti al SAD “Agro Meridionale da tempo hanno raggiunto l’opportunità di avvalersi di una struttura esterna di supporto giuridico-economico per la predisposizione degli itinera successivi e propedeutici agli adempimenti previsti dalla Legge Regionale 14/2016 (successivamente modificata con la L.R. 19/2023) e finalizzati all’affidamento della gestione del ciclo integrato dei rifiuti attraverso l’organizzazione del servizio mediante la modalità di gestione dell’affidamento a società mista (pubblico-privato).
Solo che adesso si deve partire. Cinque delibere comunali su sette sono pronte da tempo. Mancano all’appello Nocera Superiore di sicuro e un altro comune dalle dimensioni più piccole. Stupisce il ritardo di Nocera Superiore, che in epoca Cuofano aveva sempre avuto massima attenzione per il problema rifiuti, pur pensandola in maniera completamente diversa sulla scelta della società mista. Ricordiamo che ogni decisione in tema di Eda va presa non all’unanimità ma a maggioranza demografica. Da quel che trapela, De Maio e non solo lui sono stanchi di aspettare (fin ora è accaduto per rispetto istituzionale per i sindaci eletti da poco): si procederà nei prossimi giorni con la fase operativa,pur mancando due delibere e due città all’appello.