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A cura di Giovanni Coppola
Sembrava chiusa al termine del consiglio comunale, tenutosi solo tre giorni fa, la vicenda della sfiducia, invece no. La cosa non è certo passata inosservata agli occhi dell’opinione pubblica, che attraverso i social ha fatto capire quali sono le sue valutazioni, e certo che le sensazioni sono tutt’altro che positive. La città ha ben chiara l’idea che la rinnovata fiducia, sia servita soltanto per tirare la giacca al primo cittadino e il lieto fine del mancato passaggio in consiglio è solo una questione di interessi, queste sono le sensazioni, anzi, l’opinione soprattutto degli oppositori.
Ad esempio, il capogruppo PD Michele Grimaldi, attraverso un post, aveva anticipato tale situazione, giustificando la sua profezia parlando di un eventuale cambiale firmata dal sindaco per proseguire il suo mandato. Osservando le discussioni del consiglio comunale sopracitato, si avvertiva già che i dissidenti, in parte, avevano fatto dietrofront sulla sfiducia e forse la profezia di Grimaldi trova ulteriore fondatezza in un atto pubblicato sull’albo pretorio del comune di Scafati, proprio il giorno dopo il consiglio.
L’atto consiste in un permesso a costruire in sanatoria, rilasciato alla moglie proprio del consigliere ex dissidente più attenzionato del momento, che in consiglio motivava la sua firma in calce alla mozione di sfiducia, perché non condivideva alcuni punti del DUP (documento unico Programmazione) per poi dichiarare che avrebbe votato contro la mozione per aver chiarito con Aliberti. Sara proprio il permesso a costruire n° 177 la cambiale di cui parlava Grimaldi? Sarà il forte affondo di Avagnano ad aver fatto cambiare idea? Gli interrogativi sono tanti, le certezze poche, una forse… la città non è contenta.