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Sfotterci è un piacere reciproco. Ma stasera si è capito chi è un sindaco. E’ uno come Paolo De Maio, che nell’ultimo intervento di una lunga giornata di consiglio comunale. ha detto: “Martedì per Nocera Inferiore non sarà soltanto Carnevale. In mattinata ricorderemo in Comune le vittime della frana di Montalbino”. Ecco, un sindaco deve essere colui che diventa portavoce di chi in passato ha vissuto lutti e tragedie, colui che sa ricordare e sa anche adoperarsi sempre e comunque per evitare in futuro altre pagine amare. Allora cominciamo a ricordare.
Erano le 17, 30 del 4 marzo 2005 una frana si staccò da Monte Albino uccidendo tre persone, i coniugi Rosa Califano e Mattia Gambardella e il cognato Alfonso Cardamone. La giustizia ha fallito: il processo bis non è riuscito a restituire alle vittime e alle loro famiglie la verità, quella verità già accertata nel primo processo: la società Beton Cave fu responsabile della frana. Così, a causa di un banalissimo vizio di notifica si arrivò al 2020 e i reati andarono nel frattempo in prescrizione con la sentenza che “non doversi procedere nei confronti dell’imputato Franco Amato”. I parenti qualche anno fa scrissero: “La politica ha fallito: non solo le amministrazioni comunali delle due Nocera non si sono costituite parti civili nei processi, ma, quel che più conta, non hanno mai disposto effettivi controlli sull’attività estrattiva e sui discutibilissimi e reiterati permessi regionali grazie ai quali la cava continua ancora oggi, indisturbata, a bucare il fragile equilibrio della montagna. Nessuno ha mai voluto vedere né sentire”.
“La città ha fallito. Ogni volta che si è voltata dall’altra parte, abbandonando al proprio destino i familiari delle vittime come se la battaglia che stavano combattendo riguardasse solo loro e non il bene di tutti; come se a nessun altro sarebbe mai potuto succedere, non chiedendosi il perché. È già successo! E abbiamo fallito tutti”. “Guardiamoli, allora, i volti dei morti. I volti di chi non è morto per fatalità o per disgrazia, ma che è stato ucciso da precisi responsabili. Dalla giustizia, dalla politica, dall’indifferenza. Speriamo che ci abbiano perdonati”.
Antonio Romano, all’epoca, decise di non costituire il Comune di Nocera Inferiore come parte civile: siamo pronti a un confronto con lui per capire a distanza di anni il motivo di quella scelta e se la rifarebbe.
Oggi la scelta di Paolo De Maio, Carnevale a parte, ci pare la migliore possibile. Forse le vittime di quella frana apprezzeranno da un posto migliore.