
Quel signore con gli occhiali scuri che vedete in foto, con Milano accanto, è il Kaiser, al secolo Franco Villa, allenatore verace, con contaminazioni prussiane dovute a moglie (da qui Kaiser), classe 1941. Il calcio minore campano gli deve tanto e lui tanto ha già dato allo stesso. La serietà, l’innovazione sul rettangolo di gioco ma anche un vecchio modo di guidare lo spogliatoio.
Mister, ma lei ha praticamente allenato ovunque…
“Ho girato tutta la Campania, non potevo allontanarmi, avevamo una fabbrica di famiglia, la Villa Metalli. Di mattina ero ovunque, ad esempio a Nocera andavo da Genovese. Di pomeriggio ero sempre su un campo di calcio. Battipagliese, Nola, Gladiator, Paganese, Nocerina, Afragolese, Turris, Ischia, Sangiuseppese e altre squadre ancora. Campionati vinti, belle soddisfazioni, pochissime amarezze.”
L’esperienza di Pagani ?
“Bella, doveva essere annata di transizione in D e invece, con tanti ragazzi, arrivammo a chiudere nei primissimi posti della classifica. Quel campionato mi riportò in un certo senso in C, arrivò la chiamata della Nocerina”.
Ne vogliamo parlare della Nocerina ?
“Dopo tante delusioni, Gambardella decise di puntare sui giovani, su di me e su un budget diverso. Si creò un’alchimia quasi perfetta. Senza esitazione, D’Alterio e Aurino trovarono spazio e valorizzazione, portando a fine stagione tanti soldini in cassa. Come Pierotti e Lorenzini. Vidi un ragazzino della Berretti che poteva essermi utile: Alfano non lo conoscevano, lo misì su Buonocore, all’epoca sprecatissimo per la C, in una notturna a Messina. Gerardo andò benissimo”.
Perchè finì male ?
“Non voglio scendere nei dettagli, dovrei esprimermi su una persona che non c’è più e non lo faccio. Avevamo dei momenti di flessione ma ci saremmo salvati, decisero di cambiare allenatore e alla fine arrivò la retrocessione. Gatta ? Era un signor calciatore, ha giocato fino a 41 anni da perfetto regista, a Nocera era giovanissimo, risentì della pressione. Gifuni ? Forse la C1 era troppo per lui ma secondo me in quel contesto poteva starci benissimo”
A Nocera con lei c’era Ernesto Milano. Vogliamo spiegare ai giovani di chi si tratta ?
“Un amico, una persona di una preparazione eccezionale in tante materie. Figlio di sportivo, calciatore, allenatore e prof. E’ stato il primo preparatore atletico di Maradona a Napoli, con Marchesi allenatore. Ha qualche anno in più ma è più arzillo di me. Con lui, Carmine Testa e Vitale Di Somma organizziamo ogni anno a maggio Amici Miei, un raduno di gente di calcio che rende felici, intorno a un tavolo, tanta bella gente del calcio campano di ieri e in parte di oggi. Un modo per perpetuare la memoria, l’amicizia e per tenerci in contatto”.
Dice di lei Gianni Simonelli: quando eravamo giovani, noi aspiranti allenatori campani, andavamo sempre a vedere le squadre di Franco, mostravano un calcio diverso e già evoluto
“Bel complimento, Gianni è un amico, ricordo una promozione in contemporanea della mia Battipagliese e del suo Nola, giocavano nello stesso girone di C2. Ho cercato di rinnovare il calcio di D di una certa epoca. Ma per me il gruppo era fondamentale, dalla torta dello spogliatoio al martedì al cinema di sabato pomeriggio. Ricordo, proprio a Nocera, come dovevo coccolare De Julis, lo facevo volentieri ma anche in nome del contributo in più che poteva giovare alla squadra. Certi valori non passano mai di moda. come un certo modo di relazionarsi dal punto di vista umano”.