
A 5 giornate dalla fine, l’Agro di Serie D ha conquistato già 239 punti, quantità destinata a salire ovviamente: Nocerina 60, Scafatese 53, Sarnese 52, Paganese 51, Angri 23. Piazzate in tre gironi diversi, le squadre nostrane, Angri a parte, viaggiano tutte ad alta quota. E classifiche alla mano, alcune di loro sono ancora in corso per vincere il campionato, in primis la Nocerina. Alla fine però sarà difficilissimo, salvo miracoli, veder vincere una di loro (con conseguente salita in C). Teniamoci però le cose buone. Nel girone H, la Nocerina (allenatori prima Novelli e poi Campilongo) è seconda solo alla super big Casarano ma ha fatto meglio di Martina, Andria, Virtus Francavilla nel raggruppamento forse più complicato in assoluto. Ed è un secondo posto che onestamente vale di più rispetto a quello della passata stagione nel girone laziale. Segue per punteggio la Scafatese (allenatori Fabiano e Atzori): tanti capitali impiegato ma obiettivamente nel girone I, nell’anno del ritorno alla grande del calcio in città grazie a Romano, era complicato far meglio di Siracusa, Reggina e Vibonese. Terza piazza per la Sarnese, matricola di Pappacena che in panchina ha visto alternarsi Agovino, Cavallaro e Novelli: senza rivoluzione continua, forse il distacco da Gelbison, Guidonia e Cassino poteva essere minore o forse no. Poi la Paganese, che seguendo il filone di competenza del diesse Accardi, non ha mai cambiato allenatore (sempre Esposito) e per la seconda stagione di fila, con non molto da spendere, ha proposto buon calcio e diversi giovanotti interessanti. Male seriamente solo l’Angri, troppa confusione in società e troppi allenatori (Scorzini, Di Nola, Scorzini bis, Criscuolo): c’è solo da evitare la retrocessione diretta in Eccellenza e giocarsi tutto ai playout. Per l’Agro del calcio, rappresentato in D da tante realtà, un sommesso consiglio per il futuro e per le prossime ambizioni: scegliere bene in estate, a tutti i livelli, e andare avanti nel segno della continuità, senza troppi scossoni.