
L’industria dell’advertising guarda al futuro con un nuovo progetto ambizioso: “Comunicazione e futuro: il valore di un common ground”. L’iniziativa, promossa da Iaa Italy Chapter in collaborazione con Osservatorio TuttiMedia e Media Duemila, punta a costruire uno spazio di confronto tra i vertici delle principali associazioni di settore, con l’obiettivo di sostenere e rilanciare l’intero comparto della comunicazione e della pubblicità.
Alla guida del progetto c’è Marianna Ghirlanda, presidente di Iaa Italy Chapter, che ha sottolineato la necessità di un cambio di prospettiva: “Dobbiamo sostenere la crescita di un’industria che in Italia vale oltre 10 miliardi di euro, senza farsi prendere dall’ansia tecnologica, ma valorizzando le nostre professionalità e il capitale umano”.
Per Ghirlanda, il futuro della comunicazione non è una questione di sostituzione tra uomo e macchina, ma di integrazione: “L’Intelligenza artificiale generativa non deve spaventarci: è semplicemente un nuovo strumento da inserire nel nostro cassetto degli utensili. Non dobbiamo rinunciare alla visione, alla creatività, alla cultura del mestiere”.
Lorenzo Sassoli de Bianchi (Auditel): “Dobbiamo tornare a immaginare il futuro”
Anche Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Auditel, ha preso parte al progetto, lanciando un monito chiaro: “Oggi nessuno basta più a sé stesso. Servono alleanze, dialogo, collaborazione tra le tante anime dell’industria della comunicazione: imprese, agenzie, mezzi di diffusione, istituti di ricerca”.
Nel suo intervento, Sassoli de Bianchi ha richiamato la necessità di una visione condivisa: “I giovani stanno lasciando il Paese anche perché manca un racconto credibile del futuro. E questa è una responsabilità che il nostro settore deve prendersi: contribuire a immaginare e costruire un domani possibile”.
Secondo il presidente Auditel, l’intelligenza artificiale generativa ha grandi potenzialità ma anche rischi: “Può dilatare il pensiero creativo, ma anche diluirlo. Non basta produrre contenuti: serve produrre visioni, storie capaci di ispirare, orientare, dare senso”.
Un “common ground” per rafforzare l’intera filiera della comunicazione
Il progetto “Comunicazione e futuro” nasce quindi come un tavolo aperto che vuole coinvolgere tutte le componenti dell’advertising in Italia, mettendo al centro la cooperazione, la qualità e la cultura professionale. In un tempo di grandi trasformazioni tecnologiche e culturali, il messaggio è chiaro: non basta adattarsi, bisogna guidare il cambiamento.
La forza del settore non sta solo nei numeri, ma nella capacità di raccontare il presente e progettare il futuro. E per farlo, serve un linguaggio comune. Un common ground, appunto.