
“L’ecomuseo vuole essere un luogo di riflessione sul rapporto tra resti archeologici dell’antica Nuceria e l’attuale connotazione urbana, considerando le mutue interazioni sociali, territoriali ed economiche. Vuole incoraggiare la partecipazione attiva dei cittadini alla comprensione del passato del proprio territorio e, quindi, all’elaborazione della loro identità collettiva, oggi sempre più multipla e differenziata. Le esigenze di ricerca e di salvaguardia del patrimonio archeologico di Nuceria non sono in contrasto con i bisogni di organizzazione e trasformazione della città contemporanea; al contrario, possono fornire il volano per una visione socialmente più sostenibile e inclusiva”: lo scrisse la consigliera comunale Marcella De Angelis qualche mese fa, all’alba della nuova amministrazione comunale e delle prime delibere. L’incontro di ieri alla Biblioteca Aldo Moro con il consigliere regionale Volpe, argomento la Riforma regionale delle Pro Loco, ha consentito di tastare il terreno (c’era anche Matera). La Regione ha chiesto nuovi approfondimenti cartacei e sembra intenzionato a dare il via libera al progetto sfruttando l’ultima finestra utile dei fondi nell’anno solare 2025. I fatti vanno menzionati, così come i meriti: roba superiore alle chiacchiere.