
Qui resteremo!
Oggi un’amica su Facebook ha condiviso un video raccapricciante di un bambino palestinese insanguinato, in fin di vita, sofferente oltremisura, molto somigliante al mio terzogenito. Avrà avuto la sua stessa età e non lo rimuoverò mai più dalla mia mente.
Il malessere che provo si mescola col sangue di quell’anima indifesa, mi sento così male che un conato di vomito mi sale fino alla bocca e lla rabbia mi tormenta le viscere.
Mentre compravo le uova di cioccolato pasquali ai miei figli sono scoppiata in lacrime pensando a quanto sia ingiusta la vita, a quanto faccia schifo la guerra.
Mi si perdoni il linguaggio poco aulico, il registro senza fronzoli e quasi plebeo, ma non trovo altri termini per definire quello che accade da troppo tempo in Medio Oriente.
Da un sondaggio agli Italiani si evince che l’opinione dei partecipanti si divide quando viene chiesto loro in chi ravvedano le maggiori responsabilità per la situazione a Gaza e in Libano: sebbene un terzo non sappia cosa rispondere, per il 35% è Israele nel suo complesso e soprattutto l’attuale governo Netanyahu ad essere colpevole. Coerentemente con la forte preoccupazione espressa inizialmente per l’escalation del conflitto, rispetto alla domanda sul ruolo che l’Italia dovrebbe avere in tale contesto, le Italiane e gli italiani non sembrano avere dubbi: quasi il 70% infatti si è espresso a favore di una mediazione fra le parti. Rivolgendo lo sguardo al futuro, in una prospettiva di fine delle ostilità, gli intervistati per il 32% ritengono che dovrebbe essere compito delle Nazioni Unite garantire il cessate il fuoco. Al contrario, solo un 18% pensa che questa missione spetti a una coalizione di Stati della regione e men che meno, solo rispettivamente l’8% e il 7%, che ciò sia dovere degli Usa o dell’Unione europea.
Io sostengo che dinanzi alla sofferenza di tutta questa parte dell’umanità tutti, nessuno escluso, dovrebbero e dovremmo attendere oltre.
Sabato Santo, il 19 Aprile, ore 18:30, a Cava, al Palazzo San Giovanni, verrà inaugurata una mostra di fotografie e tavole da Gaza e dalla Cisgiordania, dal titolo “Qui resteremo” ed il 29 Aprile si proseguirà con la consegna delle opere, stesso posto, medesima ora. Ci saranno interventi di una pregnanza unica, per dire NO ALLA STRAGE e la mostra sará gratuita e visitabile tutti i giorni, eccetto Pasqua e pasquetta.
Annalisa Capaldo