
Un giallo dal ritmo serrato nel cuore del Sud Italia
Un tranquillo mattino d’ottobre si trasforma in incubo in una sonnolenta cittadina del Sud Italia. Un bambino di sette anni, figlio di un fotografo, viene rapito a bordo di un finto scuolabus. Ma non tutto è come sembra: poche ore dopo il piccolo Andrea torna a casa illeso e addirittura divertito, reduce da quella che per lui è stata una giornata fuori dagli schemi. Per le forze dell’ordine, però, è un chiaro messaggio mafioso. Un ricatto. Una minaccia silenziosa che scava in profondità. Con Tutti gli scuolabus sono gialli, edito da Il Seme Bianco, Anna Frosali firma un romanzo giallo che affonda le sue radici in una realtà torbida fatta di appalti truccati, aste giudiziarie pilotate e verità che nessuno vuole vedere. A indagare sull’inquietante vicenda è il commissario Bertoli: uomo solitario, burbero, con una passione per il rock e il cinema d’autore, dotato di un fiuto implacabile e di una testardaggine che lo porterà a mettere a nudo un intero sistema corrotto. Frosali costruisce una trama avvincente, popolata da personaggi credibili e sfaccettati, capace di coniugare tensione narrativa e denuncia sociale. L’inchiesta del commissario, tra delitti misteriosi e colpi di scena, si trasforma in una corsa contro il tempo per svelare non solo il volto dell’assassino, ma anche – e soprattutto – le mani invisibili che muovono i fili nell’ombra. Perché, come ricorda Leonardo Sciascia, “il potere è sempre altrove”. Con una scrittura diretta e visiva, Tutti gli scuolabus sono gialli ci invita a guardare oltre le apparenze, raccontando un Sud complesso, dove la bellezza dei paesaggi si intreccia con l’oscurità degli interessi che lo attraversano.