
Si e’ tenuta martedì 15 aprile 2025, presso la prestigiosa sede della Camera dei Deputati, Sala Conferenze Stampa, la presentazione ufficiale della V Edizione del Festival LP Produzioni, evento dedicato al cinema sociale giovanile, al talento e allo spettacolo: luci puntate sui talenti emergenti del cinema sociale e su storie che emozionano, la prima su tutte quella di Samuel, che ho letteralmente visto nascere.
Samuel Ventura è un bambino dagli occhi che parlano, anzi sussurrano all’animo degli adulti parole confortanti e piene di speranze: quando è nato io insegnavo ai suoi fratelli maggiori Ivan ed Assia e spesso, essendo amica della madre e conoscendo il papà sin da bambina, andavo a casa sua.
La gioia che mi ha trasmesso giocare con lui, nel suo salottino ha piacevolmente condizionato il mio percorso di vita e la personale decisione di avere il terzo figlio.
Gli occhi di Samuel e la sua spontaneità li conosce anche il carissimo dottore Attilio Barbarulo. Una volta, mentre lo visitava da neonato, gli aveva chiesto in un simpaticissimo siparietto:”Ma tu me vuò bene?…” E il piccolo Samuel, con una cera che lasciava presagire un futuro da attore, rispondeva, seccamente: “No!”.
Questa d Roma è una manifestazione che ha fatto dell’impegno sociale, del sostegno alle giovani generazioni e del potere del racconto cinematografico i suoi pilastri.
Un appuntamento ormai imprescindibile nel panorama del cinema indipendente italiano, capace di coniugare arte e riflessione, spettacolo e messaggio, offrendo una voce autentica a chi sogna il mondo della quinta arte e vuole farne il mestiere della propria vita.
Alla conferenza, Samuel è stato ancora una volta protagonista nelle vesti di presentatore, stupendo non poco per la spontaneità da enfant prodige che lo caratterizza sin da piccolissimo. Infatti proprio come l’attore Andrea Roncato, premiato in quest’occasione, anche il piccolo Samuel si distingue per umanità, autenticità, e per avere un approccio sincero e senza filtri.: infatti la loro capacità di parlare al pubblico in modo diretto li rende persone e artisti vicini alla gente, qualità rara e preziosa.
Non era la prima volta che il giovanissimo talento nocerino ci emozionava: infatti nel cortometraggio Rai “Un nome che non è il mio”, prodotto da Brand-Cross in collaborazione con Rai Kids e Rai Com, liberamente tratto dall’omonimo libro di Nicola Brunialti, Samuel aveva commosso tutti in occasione del Giorno della Memoria.
Siamo in procinto di festeggiare la Pasqua ed è con il volto di Samuel che lanciamo un messaggio di speranza contro ogni guerra o cattiveria ed incoraggiamo tutti a coltivare i propri talenti, giacche ognuno di noi ne possiede uno o molteplici, basta farli emergere e crederci veramente.
La parabola dei talenti, raccontata nel Vangelo di Matteo, è un passo della Bibbia che incoraggia lo sviluppo degli stessi.
I talenti sono doni di Dio, che ognuno di noi riceve in modo diverso; tuttavia rappresentano anche una responsabilità.
Svolgendo bene il nostro ministero, riceviamo responsabilità più grandi.
Non dobbiamo nascondere i talenti che abbiamo ricevuto, ma usarli per aiutare gli altri, facendo buone opere o regalando emozioni e sorrisi.
Forza Samuel, io tifo per te!
Annalisa Capaldo