
Ieri sera si celebrava, ai tempi di Gesù, l’Ultima Cena con i suoi 12 apostoli e, nonostante i tradimenti di Pietro e di Giuda, la fede di Cristo si dipanava dinanzi agli occhi di tutti, durante una mensa eucaristica piena di perdono e di condivisione.
Il leit motiv della passione e della morte del Salvatore nella mia città, Nocera Superiore, raggiungerá come ogni anno l’apogeo simbolico nelle due storiche processioni di Pecorari e di Pucciano.
Ci ritroveremo nelle strade del paese a commuoverci e a pregare tra amici e conoscenti e ad attendere, speranzosi, una Resurrezione dello spirito più che auspicabile.
Commedianti ed attori mescolati a profili fake biasimevoli a prescindere per il mancato coraggio di palesarsi, pur con sprazzi di idee condivisibili e ampiamente riconosciute, andranno a rimarcare la necessità storica ed etica di dire la verità.
Come ogni anno sfileranno imperterriti uomini e donne con lo sguardo costernato e pentito quasi ad evocare un potere derivato direttamente dall’alto, quindi sacro ed intoccabile, mentre le pie donne e Maria si struggeranno di dolore per l’ingiusta condanna a morte del figlio di Dio.
E mentre la cabina della funivia di Monte Faito crolla mietendo vittime innocenti e in Medio Oriente muoiono ogni giorno grandi e piccini sotto le bombe assurde della guerra, ci accingiamo a consumare la Pasqua, gozzovigliando, seduti sulle nostre dorate ed immeritate poltrone, imperterriti nella falsa consapevolezza di essere nel giusto, scegliendo ancora una volta Barabba.
Giuda continuerà a tramare e a tradire, i due ladroni verranno perdonati nell’ottica cristiana, Pietro rinnegherà il sommo bene per ben tre volte, prima che il gallo canti e la voce dei giusti si celerà o si zitterà per l’ipocrita convenienza di anime meschine mascherate da sdolcinata purezza.
Tuttavia la Pasqua è per antonomasia la quintessenza della speranza, della Verità che squarcia i cieli edulcorando anche i cuori più aridi ed il mio augurio consiste proprio nello svelare (togliere il velo) dei buoni propositi a discapito di quelli cattivi e nel coraggio di compiere il bene in nome dell’umiltá e della giustizia.
Auguri sinceri!
Annalisa Capaldo