È quanto emerge dall’intervento del presidente della sezione di controllo per la Campania della Corte dei Conti Massimo Gagliardi in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2024 che si è tenuta nella veranda neoclassica del Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes di Napoli. In particolare, ha spiegato Gagliardi, sono stati condotti “controlli di gestione programmati su salute, ambiente, risorse idriche, cultura per sviluppare il controllo democratico sui risultati ed eventualmente l’autocorrezione”. Esercitata un’attività consultiva generale in molti ambiti e anche in materia di acquisto di partecipazioni societarie da parte degli enti locali, nonché in tema di controlli sui piani di riequilibrio e sulle criticità finanziarie. Diverse le criticità emerse: “dai tempi di realizzazione delle opere pubbliche al divario territoriale e deficit di coesione; dal raccordo ordinato tra gli strumenti di programmazione in tema di interventi pubblici in aree svantaggiate alla misurazione del differenziale dei fabbisogni e loro accertamento; persistono problemi di governance multilivello”. Attualmente nella regione ci sono 48 enti in piano di riequilibrio e 60 in dissesto dichiarato su 550 comuni. La sezione di controllo della Corte dei conti ha riscontrato difficoltà sia nella riscossione che nella programmazione della spesa.
Ancora, come attestato nel giudizio di parifica, si è avviato un percorso virtuoso con la Regione Campania. Per il ppresidente della sezione di controllo per la Campania della Corte dei Conti “il risultato di amministrazione registra una costante riduzione del disavanzo nel corso dell’esercizio 2022, maggiore di quello programmato (296 milioni contro 203 milioni di euro) e per quanto riguarda l’indebitamento a consuntivo si registra il rispetto dei vincoli ed una capacità residua”. Sul versante della spesa sanitaria “si registra un’elevata mobilità sanitaria e criticità nel recupero delle liste di attesa”. Da segnalare, infine, l’esame favorevole della Corte dei conti in relazione alla delibera di acquisizione da parte di alcuni comuni Campania di acquisto di quote societarie di Agrorinasce srl, che si occupa del recupero e valorizzazione dei beni confiscati alla camorra. Le preoccupazioni maggiori, però, derivano dall’attuazione del Pnrr. Il controllo sul Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato sviluppato soprattutto nel giudizio di parifica del bilancio regionale, segnalando l’esigenza di “garantire un adeguato coordinamento con le politiche di coesione ed evitare un’eccessiva parcellizzazione delle gare afferenti servizi pubblici come il trasporto pubblico”. “Molti enti campani potrebbero presentare criticità rilevanti anche solo per garantire servizi essenziali con un possibile aumento dei costi di gestione a medio termine nel dare corso alle opere finanziate con il Pnrr – ha affermato Gagliardi -. La responsabilità dei poteri pubblici non può essere limitata solo ad assicurare il pareggio di bilancio ma si estende all’impiego ottimale delle risorse pubbliche e quindi alla soluzione dei problemi fondamentali che incidono sulla collettività”.