A Luigi Vicinanza
Rimettere al centro la città è stato l’obiettivo che un gruppo di donne e uomini – in questi mesi – ha provato a porre all’attenzione delle forze politiche e sociali; lo ha fatto segnalando emergenze, priorità e la necessità che si costruisse una visione comune sul futuro di Castellammare. Era apparso soprattutto necessario e urgente affermare l’esigenza che si percorressero strade nuove rispetto a quelle che hanno determinato la creazione di coalizioni fondate sul “nulla”, o meglio basate solo sul mettere assieme candidati capaci di rastrellare il maggior numero di voti, senza tuttavia nessuna visione o almeno un programma seppur minimo. La riprova sta nel fatto che queste coalizioni non hanno certo impedito gli scioglimenti anticipati, né quello per infiltrazioni camorristiche.
Queste, dunque, sono state le ragioni che hanno spinto persone con storie diverse a provare a costruire un ragionamento vero sulla città e sui suoi bisogni e non certo a costruire finte liste.
Abbiamo denunciato, e lo facciamo ancora in queste ore, che proprio il persistente vuoto di presenza delle forze politiche ha dato la stura, anche nell’ultimo periodo, al nascere improvvisato di candidature a sindaco e di coalizioni che per mesi hanno ingolfato la scena mediatica per poi sciogliersi e scomparire. E tutti noi siamo stati spettatori della rappresentazione di un trasformismo politico, anche ridicolo in certi suoi aspetti. Si tratta di operazioni demagogiche intrise di un “nuovismo vuoto e falso” fatto di opportunismi, dove non contrastare e non chiarire dichiarazioni su “la politica negli ultimi 20, 30 anni” basta per non sentirsi coinvolti. Avviene anche da parte di chi ha amministrato o è stato per anni in Consiglio Comunale.
Un racconto falso, dove non si spiega mai il perché dei problemi e delle responsabilità: per la vicenda delle Terme, di Savorito o del Centro Antico, delle sorgenti come dell’arenile, per non parlare di Fincantieri, delle strutture per le attività sociali smantellate, delle condizioni in cui è ridotto l’Ospedale, o del progetto del Palazzetto dello sport, delle aree industriali dismesse o del completamento di Marina di Stabia, per non ricordare il Puc. Senza la chiarezza sulle responsabilità e la natura degli errori si costruiscono alleanze sbagliate, “affollate”, senza che sia possibile verificare la composizione delle liste e, quindi, poggiate su basi fragili.
É dall’onta dello scioglimento del Comune amministrato dal centrodestra che, tranne che sulla vicenda del sottopasso e delle sorgenti, é mancata l’iniziativa politica dei partiti, in primis del PD che è riuscito a sbagliare l’impossibile. Il partito democratico non solo non è riuscito a incidere e a cambiare lo stato delle cose, ma é anche responsabile per aver determinato lo stallo nella stessa area democratica, brillando per l’assenza sia nella definizione del programma ma, ancor più, nel delineare il carattere nuovo che avrebbe dovuto assumere la coalizione. Un discorso a parte, infine, meriterebbe la vicenda delle modalità con cui individuare il candidato a Sindaco; solo da pochi giorni si è, infatti, prodotta un’accelerazione con il commissariamento del circolo.
E tuttavia siamo convinti, come abbiamo sempre affermato, che la città meriti unità, uno sforzo comune, programmi e scelte chiare. Per queste ragioni ci rivolgiamo direttamente al candidato sindaco, e nel confermare che non tradiremo il percorso avviato, i contenuti programmatici su cui abbiamo lavorato, le priorità da affrontare, speriamo che possa contribuire a realizzare la discontinuità e il rinnovamento non di facciata di cui la città ha bisogno e per le sfide che ci attendono, a partire dal contrasto alla camorra e a ogni forma di illegalità.
La città con i suoi quartieri, i suoi giovani, le energie presenti nel mondo del lavoro, della scuola, della cultura, con le sue forze economiche e produttive, cerca, appunto, un cambiamento vero. Auspichiamo pertanto, anche nel poco tempo che resta, che il programma diventi il collante della coalizione, sulla base di una chiara iniziativa del candidato a sindaco.
La città si aspetta e merita la serietà e l’impegno a cambiare, una coalizione non fatta da una somma di liste e sigle, ma da idee, magari anche da punti di vista e visioni differenti che sappiano però trovare una sintesi forte, per non riconsegnare la città al centro destra e per concorrere a difendere e rilanciare la nostra Castellammare.
Noi comunque rimarremo in campo, lo faremo costruendo intorno al tema “un altro presente” un laboratorio, un luogo per ritrovarci, per continuare a mantenere quel dialogo serio che si è sperimentato anche con storie e percorsi diversi, un rapporto aperto con la città, le energie e le esperienze che la animano.