Non ha un suo museo, un archivio, nemmeno una “exhibition”, di quelle che vanno di moda all’estero: chi vuole ricordarlo a Napoli deve farlo “in proprio”, guardando qualcuno dei murales a lui dedicati in città, al rione Sanità, oppure omaggiando la tomba in cui riposano le sue spoglie mortali, nel “recinto degli Illustri” al Cimitero di Santa Maria del Pianto di Napoli.
Eppure Totò è presente in città: basta alzare gli occhi e osservare i numerosi bar, ristoranti, pub e le tantissime pizzerie che usano il profilo iconico del Principe della Risata (pari forse solo a quello del regista inglese Alfred Hitchcock), il volto allungato e l’immancabile bombetta. Di “Pizzerie Totò” è piena Napoli e non solo la città che diede i natali al «principe di Bisanzio». Dunque nome e volto dell’attore comico continuano ad avere un valore commerciale. E questo valore – lo scopriamo in questi giorni, grazie ad una sentenza del tribunale di Torino e a quel che è accaduto dopo questo pronunciamento – non starebbe portando nulla in termini di diritto d’immagine agli eredi De Curtis. Che stanno iniziando a far valere le loro ragioni per le vie legali.
Risultato? Pizzerie, ristoranti, pub, bistrot, bar, taverne, trattorie di Napoli e di molte altre città in Italia potrebbero essere presto costretti a cambiare il nome, se hanno usato, per farsi riconoscere, il nome d’arte di Antonio de Curtis, senza preventiva autorizzazione dagli eredi. Lo stesso dicasi per prodotti che richiamano il nome o l’immagine dell’attore nato in Via Santa Maria Antesaecula, al rione Sanità.
La querelle non nasce a Napoli ma a Torino, dove il Tribunale ordinario, sezione specializzata in materia d’impresa, ha ordinato ad una pizzeria di rimuovere ogni riferimento a Totò dalla sua denominazione, dai suoi canali on-line e perfino dai social network. La giudice ha riconosciuto la parità sul piano giuridico della tutela del diritto al nome e quella del diritto all’immagine. Forti di questo importante pronunciamento piemontese (numero 6790) datato giugno 2023, gli eredi De Curtis avrebbero fatto partire altre diffide legali nei confronti di altri esercizi commerciali che usano il nome dell’artista per attività commerciali.