Rosario Danisi e Gaetano Montalbano: l’outsider e l’uomo del grande ritorno. Salvo miracoli Tar impronosticabili allo stato dell’arte, tocca a loro due far sì che le elezioni non siano un monologo:se uno dei due arrivasse al ballottaggio con D’Acunzi (che numeri alla mano sembra destinato a trionfare), sarebbe già una vittoria. E sarebbe la vittoria di chi si confronta, di chi non mette assieme gioiose macchine da guerra (come diceva Occhetto prima di perdere), di chi assicura la democrazia non in senso lato ma in senso compiuto. Quello che è accaduto altrove, assomiglia, dispiace dirlo, a un incendio doloso, che comporta il sacrificio di un’intera classe politico-amministrativa. da sinistra a destra. Siamo solidali pertanto con Enrico Bisogno, persona perbene che aveva la grande chance di diventar sindaco, ma anche con Paolo Sessa, Raffaele Satiro, Massimiliano Citarella, Maria Stefania Riso, Veronica Avella, Annalisa Carleo, Gennaro Pagano, Maurizio Lamberti e con gli uomini e le donne che da sempre o da poco avevano sposato un determinato progetto politico, cioè il civismo di Giovanni Maria Cuofano. Siamo solidali anche Peppe Fabbricatore e Carmine Amato, persone di parola comunque. Quel che è accaduto a Nocera Superiore non va giù a tanti. E’ stata sconfitta la vera democrazia, sono andati in soffitta i rapporti personali ed è stata scritta la parola fine su tante ambizioni o impegni singoli e collettivi. Aggiungiamo alla lista anche Bartolo Pagano e Franco Pagano, maltrattati dai rispettivi partiti di provenienza in determinati momenti di una telenovela da incubo.
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