Era il 30 maggio 1924 quando Giacomo Matteotti pronunciò il celebre discorso in cui denunciava in Parlamento le violenze fasciste alle elezioni del 6 aprile di quell’anno. Cento anni dopo, a Montecitorio la ricorrenza è stata celebrata con una mostra allestita in Transatlantico dedicata a “Matteotti parlamentare” e una cerimonia celebrativa in emiciclo con l’introduzione del presidente, Lorenzo Fontana, e la partecipazione del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. In Aula presenti il presidente del Senato, Ignazio La Russa, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il vicepresidente della Corte costituzionale Giovanni Amoroso. A seguire la cerimonia a Montecitorio oltre 300 studenti. “Nell’occasione – si legge in una nota della Camera dei Deputati – è stato inoltre ristampato il libro dei discorsi parlamentari. L’evento è stato trasmesso dall’Aula di Montecitorio in diretta, su Rai1, a cura di Rai Parlamento, e sul canale satellitare e la web tv della Camera”.
“Oggi la Camera dei deputati onora Giacomo Matteotti, uno dei padri della nostra democrazia, vittima dello squadrismo fascista. Esattamente 100 anni fa, dallo scranno di quest’Aula dove è stata apposta una targa in suo ricordo, Giacomo Matteotti pronunciò il discorso che gli sarebbe costato la vita. A perenne ricordo del suo sacrificio, questo scranno non sarà più assegnato ad alcun deputato”. Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, aprendo la cerimonia. “In quella seduta – aggiunge Fontana – egli domandò l’annullamento in blocco dell’elezione dei deputati di maggioranza, denunciando il clima di intimidazioni e violenze in cui si erano svolte le elezioni politiche del 6 aprile. Denunciò inoltre in modo dettagliato i brogli e le falsificazioni compiuti dai fascisti nei seggi elettorali di tutto il Paese. Il suo intervento fu continuamente interrotto da vivissimi rumori e proteste, come riportato dal resoconto stenografico della seduta. Matteotti sedeva in Parlamento dal 1919 in rappresentanza della sua terra, il Polesine. Si era distinto per la sua instancabile attività in Aula e nelle commissioni, soprattutto sui temi a lui più cari: la scuola, l’amministrazione, il bilancio dello Stato – ha proseguito Fontana – aveva a cuore in particolar modo la tutela delle classi più deboli, che voleva emancipare economicamente e culturalmente. Riteneva che questa emancipazione dovesse svolgersi con i mezzi della lotta politica democratica, nella cornice dei princìpi di libertà e dello Stato di diritto. Opponendosi a ogni forma di prevaricazione e di violenza politica, rivendicava quelle prerogative del Parlamento che considerava la più alta espressione della democrazia moderna. Già in precedenti interventi Matteotti aveva contestato ai fascisti irregolarità procedurali e spregio delle regole. Il lavoro alla Camera – osserva il presidente – come emerge anche dalle lettere all’amata moglie Velia, impegnò Matteotti fino allo stremo. Passava ore e ore in Biblioteca a preparare i suoi interventi alla Camera, sempre ben documentati e puntuali”.
Matteotti, ha concluso Fontana “resta uno straordinario esempio di rigore morale e impegno civile per i nostri giovani. I lavori degli studenti vincitori del concorso ‘Matteotti per le scuole’, che saranno oggi premiati, ci ricordano che la sua morte non è stata vana”. E “nel ricordo indelebile di Giacomo Matteotti, possa la nostra democrazia crescere e svilupparsi sempre di più“.
La mostra – organizzata in collaborazione con il Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Centenario della morte di Giacomo Matteotti – raccoglie una sintesi dell’attività del deputato attraverso i documenti dell’archivio storico e della Biblioteca della Camera, i resoconti parlamentari, altri documenti e una selezione dello scambio epistolare con la moglie Velia Titta, forniti dalla Fondazione di Studi storici “Filippo Turati” e dalla Fondazione Giacomo Matteotti ETS. L’esposizione sarà poi visibile al pubblico in occasione dell’edizione speciale di Montecitorio a Porte Aperte del 2 giugno. Successivamente sarà trasferita nel Corridoio dei Busti, che è tappa del percorso delle periodiche visite delle scolaresche.
In apertura della cerimonia l’Inno nazionale eseguito dalla Banda Interforze, poi il discorso del Presidente Fontana, una introduzione di Bruno Vespa alla proiezione di un filmato realizzato per l’occasione da Rai Cultura e un intervento dello stesso Vespa che tratteggerà ”L’ uomo Matteotti: le origini e il profilo privato e familiare”, a seguire l’intervento del professor Emilio Gentile, ”Giacomo Matteotti e le origini del regime fascista”. Tra gli interventi anche quello dell’ ex presidente della Camera Luciano Violante sul tema: ”L’impegno parlamentare di Giacomo Matteotti: il valore della libertà nella rappresentanza parlamentare”.
Al termine la premiazione degli studenti vincitori del concorso ”Matteotti per le scuole”. E la lettura dell’attore Alessandro Preziosi, dallo scranno da cui il deputato Matteotti svolse il proprio intervento il 30 maggio 1924, di un estratto del testo.