Così finiva la strofetta che i comunisti di Nocera Inferiore intonavano nel 1963. Cominciava nel seguente modo: Casaltolì, qui non ti vogliamo, va in Toscana, torna lì. Elezioni per il Senato della Repubblica, nel collegio di Nocera Inferiore bisognava scegliere l’erede del democristiano Raffaele Pucci, che godeva di ampia stima e ampi consensi. La Dc si spacca, compare per la prima volta sulla scena Pietro Colella e non si trova l’intesa sull’ex sindaco Oronzo Rossi. La balena bianca, allora, sceglie il candidato straniero, il toscano Sergio Casaltoli, presidente della Confederazione Nazionale Commercianti. Il Pci si ribella all’invasione e a maggioranza sceglie come candidato per il Senato lo scafatese Oreste Catalano (fondamentale l’apporto dei nocerini Oliva, Manzo, Petrosino), che vince la sfida interna con il sangiorgesse Aniello Capuano (successivamento transitato nel Psi) Alla fine Casaltoli verrà preso in limitata considerazione dagli stessi elettori Dc mentre il comunista Catalano mancò l’elezione ma successivamente subentrò in Senato ad un compagno di partito. Il vincitore in prima battuta nel collegio di Nocera Inferiore fu il fascistissimo Antonio Cremisini, medico romano del Movimento Sociale Italiano.