La città di Napoli si schiera in tutela dei diritti degli animali: la nuova ordinanza del sindaco Gaetano Manfredi modifica il regolamento sull’utilizzo di cavalli da traino e carrozze nella fascia oraria più calda della giornata, dalle 12 alle 16. Sopra i trenta gradi (raggiunti o superati) non sarà possibile svolgere attività di traino, contrariamente alla precedente ordinanza emanata nel 2014, secondo la quale le attività sarebbero dovute cessare oltre i trentacinque gradi. Lo stesso divieto è valido anche laddove il bollettino giornaliero del “Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute” specifico per l’area urbana di Napoli, diramato dalla Protezione Civile regionale, preveda livelli di rischio 2 o 3.
Per i trasgressori è prevista una sanzione dai 25 ai 500 euro. L’ordinanza resterà in vigore per tutto l’orario estivo dei servizi di traino, ovvero dal 12 giugno al 15 settembre.
Le motivazioni legate all’emanazione dell’ordinanza non sono soltanto di natura etica, ma anche scientifica: il rapido innalzamento delle temperature a causa del riscaldamento globale, e di conseguenza le ondate di caldo estremo che hanno caratterizzato le scorse estati, non ha effetti soltanto sulla salute dell’uomo, ma anche su quella degli animali, come nel caso del cavallo da traino deceduto il 12 agosto 2020 al parco vanvitelliano della Reggia di Caserta.
Il testo dell’ordinanza cita inoltre l’articolo 13 del Trattato di Lisbona, un trattato dell’Unione Europea che tra i suoi fondamenti cita anche il dovere degli Stati aderenti di tener conto delle esigenze e del benessere degli animali.
Le nuove misure sono state adottate sulla scorta di quanto emerso da uno studio condotto dal Plinivs, centro studi afferente al Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione territoriale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. Il lavoro scientifico ha analizzato i mutamenti climatici della città di Napoli e i rischi che derivano, in particolare, dalle ondate di calore. La decisione tiene conto, inoltre, del contributo dell’unità operativa di Igiene Urbana Veterinaria dell’ASL Napoli 1.