L’arrivo dell’estate porta con se antichi riti che si tramandano nel tempo da generazioni a generazioni. Certo che
qualcosa per strada abbiamo perso, un po’ per evoluzione sociale, un po’ per il progresso tecnologico. In questo
particolare periodo dell’anno i cicli scolastici volgono al termine e le agognate ferie estive finalmente si
materializzano. Nell’aria si percepisce un profumo di libertà, gioia ed eccitazione. Un profumo che satura l’aria. Gli
adolescenti, liberi dagli obblighi scolastici, si organizzano per andare al mare e divertirsi, magari vivendo le prime
avventure amorose. Gli adulti, liberi dagli obblighi lavorativi, sono maniacalmente e ossessivamente intenti alla
ricerca spasmodica di una meta per le vacanze: una struttura ricettiva sul mare, un viaggio, una baita in montagna,
una crociera.Tutti impegnati a mettersi alla luce del sole e godersi il periodo più bello e desiderato dell’anno, tra relax e divertimento. Ogni estate che si rispetti ha una sua colonna sonora che, nel tempo, sarà indelebilmente legata a particolari ricordi. Faccio un esempio. La generazione di mio padre, con Sapore di sale di Gino Paoli, ricorderà
particolari gusti e sapori di una giornata estiva degli anni ’60. La mia generazione, invece, sarà legata alla
spensieratezza di Vamos alla playa dei Righeira. E’ generazionale. La musica, in questo periodo, viene veicolata
maggiormente da radio, tv, stabilimenti balneari e discoteche. Quelli della mia generazione, invece, hanno avuto la
fortuna di ascoltarla soprattutto nei bar attraverso i Juke Box: scatoloni contenenti vinili a 45 giri, che scegli di
riprodurre introducendo una monetina e premendo dei pulsantoni. Il rito è magico: dopo aver messo la moneta e
scelto dalla lista il codice del brano preferito , il braccio meccanico parte, preleva dal suo alloggiamento il vinile
selezionato, lo posiziona e lo riproduce. Ogni sfida di calcio balilla ha il suo brano motivazionale. Ogni partita di
biliardo ha la sua colonna sonora. Il Juke box espleta un duplice compito: oltre all’introito economico, l’infernale
marchingegno ha anche l’onere di decretare la canzone regina dell’estate, ovvero quella più selezionata. Quindi, il
brano più“gettonato” balza in vetta nella classifica musicale e diventa ufficialmente il tormentone estivo dell’anno.
Ogni estate esprime un brano che diventerà una presenza fissa in tutte le playlist , brani che alla fine tutti finiranno di canticchiare, più o meno consapevolmente. La hit estiva assicura un posto d’onore nell’olimpo del success omusicale. Come dicevo all’inizio, qualcosa abbiamo perso nel tempo. I Juke box ormai sono desueti e i canali di riproduzione musicale sono diversi. Anche musicalmente le mode del momento hanno decisamente influenzato la composizione musicale dei tormentoni estivi. Infatti negli ultimi anni, l’affermarsi di generi musicali come il reggaeton e ill latino-americano ha generato tormentoni estivi come Balada di Gusttavo Lima (2012) o Despacito.
Negli anni precedenti la dance music ha generato brani come Blue degli Eiffel 65(1990) o The Rhythm of the Night di Corona. Per creare un tormentone estivo che funzioni bisogna attenersi a regole ferree. Gli ingredienti devono essere precisi. Il successo o l’insuccesso del tormentone è decretato dal mix degli ingredienti, dosi miscelate scientificamente, mirate esclusivamente al successo. L’ingrediente fondamentale è il ritmo: il brano deve essere ballabile. Il secondo, non meno importante, è la melodia accattivante e subliminale, di quelle che canticchi involontariamente. La semplicità del testo è fondamentale: deve essere comprensibile e facilmente ricordabile. Gli argomenti del testo sono il sole, il mare, l’amore… (inconsciamente nella mia testa è partita Un estate al mare di Giuni Russo). Altro elemento importate è la struttura del tormentone: verso, ritornello, bridge e ritornello. Fondamentale è il ritornello che è la parte più orecchiabile e “ricordabile” della canzone. Il risultato? Melodie orecchiabili, ritmi coinvolgenti, testo comprensibile et voilà, a voi la colonna sonora delle vacanze del 2024. L’estate
è la stagione dei brani che diventeranno ancore emozionali di generazioni: amori, sogni,illusioni, esperienze, viaggi e prime volte. Un bagaglio che porteremo sempre nel tempo, in un angolo recondito della nostra memoria. Che Dio (Ronnie James) ci salvi dai tormentoni estivi.