Forti le criticità nei punti più a rischio quali foci di fiumi, canali e scarichi sospetti che arrivano in mare, ma anche alcuni punti a mare. Questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che solca i mari in difesa delle acque e delle coste, giunta alla 38esima edizione Osservata speciale la foce del Regi Lagni a Castel Volturno, risultata più volte inquinata negli ultimi anni e anche nei monitoraggi fatti più volte da maggio a luglio.
Su 32 punti monitorati nella consueta azione di ‘citizen science’ che Legambiente ha messo in campo nell’estate 2024, ben 13 punti hanno riguardato aree critiche, come le foci di fiumi, scarichi e canali, nei quali uno dei punti è risultato Inquinato, undici fortemente inquinati e uno entro i limiti. Più confortante il quadro dei 19 punti campionati a mare, dove la situazione si ribalta: 16 punti risultano essere entro i limiti di legge, 1 Inquinato e 2 fortemente Inquinati, rivelando situazioni particolarmente critiche anche nei punti a mare. La fotografia complessiva che esce fuori è che il 47% dei punti è risultato inquinato da scarichi non depurati che impattano sulla salute dell’ecosistema, del turismo e sulla salute dei cittadini, il restante 53% dei punti è risultato entro i limiti.
“Ma solo in un punto – si sottolinea da Legambiente – di quelli che sono risultati fuori dai limiti di legge era presente il cartello di divieto di balneazione e questo è un rischio per la salute delle cittadine e dei cittadini” A seguire il dettaglio delle analisi di Goletta Verde nella provincia di Caserta, Napoli, Salerno oltre che a Ischia. Nella provincia di Caserta, due punti oltre i limiti: il mare presso la foce del fiume Savone, che è risultato inquinato e il punto definito sorvegliato speciale, la foce del Regi Lagni, fortemente inquinata. Rispetto ai 14 punti monitorati nella provincia di Napoli, 4 punti sono oltre i limiti: la foce del canale al lido di Licola, il mare presso la spiaggia a circa 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, la foce del fiume Sarno e il mare di fronte al Rivo San Marco, tutti punti di prelievo sono risultati fortemente inquinati. Nella provincia di Salerno, sono 9 quelli oltre i limiti: un punto inquinato alla foce Capo di Fiume a Licinella/Torre di Paestum, mentre i restanti 8 punti sono tutti fortemente inquinanti, più precisamente la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno sul lungomare Tafuri, la foce del fiume Picentino a Torre Picentina, la foce del torrente Asa tra via mar Jonio ed il Lungomare Magazzeno, la foce del Tusciano, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli e la foce del rio presso via Poseidonia 441 a Laura.
A Ischia sono quattro i punti di prelievo, e in tutti i punti il risultato delle analisi è stato entro i limiti di legge. Seppure le foci siano il maggior punto critico per la mancata o assente depurazione e da normativa non sarebbero balneabili, molto spesso – sottolinea Legambiente – riscontriamo che sono i punti in cui si concentra la balneazione anche delle fasce più fragili della popolazione, quali bambini e anziani, che approfittano delle acque che arrivano dalla foce per fare il bagno, in altri casi le acque delle foci devono essere attraversate a piedi immergendo le gambe. Inoltre, a ridosso delle foci si concentrano spesso zone di spiaggia libera utilizzate comunque dai bagnanti.