Per conoscere meglio il presente, alla voce sindaci Nocera Superiore, bisogna tenere conto del passato. Iniziamo una sorta di Bignami storico-politico della città con Angelo Villani: un grande avvenire dietro le spalle (m.m.)
68 anni ad agosto. Laureato in medicina, poi manager di successo nel comparto della Distribuzione Organizzata, ha amministrato l’azienda di famiglia (Gruppo ALVI) fino alla sua elezione a presidente della Provincia di Salerno. Comincia la sua carriera politica nelle file della Democrazia Cristiana, diviene sindaco del comune di Nocera Superiore dal 1992 al 1993. Dopo la scissione della DC passa al Partito Popolare Italiano e successivamente aderisce alla Margherita di cui diviene coordinatore provinciale.
È stato eletto Presidente della Provincia nel turno elettorale del 2004 (elezioni del 12 e 13 giugno), raccogliendo il 52,1% dei voti in rappresentanza di una coalizione di centrosinistra (lo confitto fu lo scafatese Chirico).
Il suo mandato amministrativo è scaduto nel giugno 2009, quando alle elezioni provinciali viene sconfitto al primo turno da Edmondo Cirielli. Nel febbraio 2010, all’alba delle elezioni regionali in Campania, lascia il Partito Democratico e aderisce al Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo. Il 2 novembre 2010, in seguito all’inchiesta sul fallimento dell’azienda di famiglia (Gruppo ALVI), viene posto agli arresti domiciliari, in quanto accusato di bancarotta fraudolenta.
Vogliamo integrare il racconto. Villani, molto intelligente e ricco di famiglia, da giovane si presentava ai turni di Guardia Medica dicendo spesso: Peppì (n.d.c. mio cognato buonanima) ma tu veramente vuoi fare la nottata qui ? Peppino rimaneva al posto di guardia, lui si faceva un giretto nell’auto di lusso che già possedeva. A un certo punto, Villani diventò una sorta di piccolo Berlusconi di centro-sinistra. La politica, i supermercati ma anche il calcio. Cominciò da portiere-presidente dell’Internocera, arrivando fino alla Promozione con Carmine Vicidomini. Nel 1988 la Nocerina fallì. A Nocera Inferiore, soprattutto i socialisti (compresi i transfughi dalla Dc), gli chiedettero di scendere in campo…Col titolo del Nocera Superiore, la nuova Nocerina vinse in Promozione e salì subito in D. Aveva accanto Pasquale D’Acunzi (fratello di suo cognato), l’amico di sempre Raffaele Fasolino, Gianni De Falco, i Liguori ma anche Ferrante, Lambiase ed altri. Noi che abbiamo una memoria calcistica di ferro, ricordiano la formazione: Della Porta, Robustelli, Cinque, De Falco, l’architetto Di Fruscia, Marcellino, Longobardi (De Rosa), Gargiulo, Velotti, Iuliano e Scarpa. Ma la D si rivelò complicata e lui, pur contribuendo esternamente alle sorti rossonerere, scelse di dedicarsi al boom dei supermercati e soprattutto alla politica. Alla Nocerina, grazie in particolare al uso rappresentante Fasolino, restò comunque legato fino alla vittoria in Eccellenza del 1993 (la Nocera del pallone all’epoca era divista tra la Dc-Alfaterna di Palumbo e il Psi anomalo assai), per poi cedere il passo al nuovo che avanzava soprattuto col concittadino Carlo Albani. Arrivato a essere un buon presidente della Provincia ulivista, andò troppo oltre: mettersi contro De Mita (e le banche da lui controllate) significò l’inizio della fine.