Respinto dal Tar di Salerno il ricorso presentato contro il Comune di Nocera Superiore da una nota azienda operante nell’agro-alimentare (a scanso di equivoci e di speculazioni, vi diciamo solo che non si tratta di quella appartenente alla famiglia del sindaco in carica, il resto è OMISSIS). La sentenza, dopo la camera di consiglio dello scorso fine maggio, ora è stata corredata dalle motivazioni, Sine titulo, l’azienda aveva provveduto alla costruzione di svariate tettoie in ampliamento dell’opificio industriale, tutte opere, secondo l’azienda, fatte in sanatoria e che non “tradivano” i contenuti del PUC. Diversa l’interpretazione dei giudici in sentenza: in quella zona vige il divieto di edificabilità inassoluta e inderogabile, il tutto è stato fatto in assenza dell’autorizzazione paesaggistica. Il Suap del comune di Nocera Superiore, nel 2023, con ordinanza di demolizione, aveva contestato all’azienda una serie impressionante di divieti non rispettati. Il Tar, nella sentenza recentissima, ha fatto notare che le tettoie in contestazione, per dimensioni morfologiche e strutturali, alterano notevolmente l’equilibrio plano-volumetrico e incidono in maniera permanente sull’assetto urbanistico del territorio. Ai fini edilizi, inoltre, manca la natura pertinenziale degli interventi. In termini numerici, per il Tar le costruzioni in questione debordano ampiamente l’indice dallo 0,50 mq-mq previsto all’epoca dal PRG in materia di esecuzione di opere abusive, raggiungendo lo 0,537 mq-mq, donde ne deriva l’insustistenza dei requisiti di doppia conformita (regionale e comunale).
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