La relazione del responsabile amministrativo del Mercato Ortofrutticolo Pagani Nocera, cioè il documento firmato da Gennaro Ferrante, alla fine l’hanno letto e discusso in pochi: i capogruppi della maggioranza (qualche gruppo era doppiamente rappresentato) Antonio Alfano, Annarita Ferrara, Giuseppe Arena, Raffaele Salomone, Mariano Fasolino, Rocco Vecchione, Alfonso Romano (mancava per motivi giustificati il capogruppo di Liberal Fabio Ferrigno). Poi c’era l’opposizione “comunitaria”, avvicinatasi da tempo alla maggioranza sui temi e non sulle poltrone, in nome e per conto della comunità (quindi comunitaria ci sta bene), rappresentata da Tonia Lanzetta. Completamente assente l’opposizione da comunicato, da accesso agli atti e roba simile. Pur con la franchigia dell’agosto percepito, non è stata una bella scelta quella di disertare la capi-gruppo: assenti sul Mof e presenti sull’antani come se fosse antani ? La relazione di Ferrante è chiara: la fase di liquidazione del Mercato Ortofrutticolo va portata a chiusura, dopo ben 7 anni. Adesso la scelta può essere: far terminare ad Apa che l’ha iniziato (ma ci sono scontri politici a Pagani) oppure scegliere un ultimo liquidatore nocerino per chiudere il tutto e passare al varo di un nuovo soggetto giuridico, forse una società per azioni, con nuovi organismi, a partire del presidente. Il documento rega anche la possibile mission futura del Mercato, ovviamente al momento sono solo belle parole, bisogna capire realmente, in quest’era di cambiamenti economico-produttivi, qual destino attendarsi, e intanto di disegnarlo, dal Mof. In quanto agli accessi agli atti, pratica essenziale per la democrazia che è in facoltà di ogni singolo cittadino, ci dicono che un ex sindaco, che di determinati atti dovrebbe saper tutto o quasi in considerazione dell’epoca recente, abbia posto richieste sul tema della Casa di Comunità a Fiano, per riscuotere consensi tra le truppe cammellate sue e la sinistra ecologista irreale: conoscendo le persone che si occupano di queste cose, verrà certamente accontentato, naturalmente senza corsie preferenziali, uno vale uno dicevano i grillini.
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