Letti per Voi: “Magnifico e tremendo stava l’amore”- a cura di Filomena Avagliano

“Magnifico e tremendo stava l’amore” di Maria Grazia Calandrone è un’opera che affronta con coraggio e sensibilità il tema della violenza domestica e delle dinamiche di potere all’interno delle relazioni. Il romanzo, ispirato a un caso di cronaca nera, racconta la tragica storia di Luciana e Domenico, il cui amore si trasforma in un incubo di abusi e sofferenza.

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La narrazione si sviluppa attraverso una prosa poetica che alterna momenti di lirismo a descrizioni crude e realistiche della violenza subita da Luciana. La storia di Luciana, che dopo vent’anni di abusi decide di difendersi uccidendo Domenico, è un potente atto di denuncia contro l’impreparazione della legge e la mancanza di protezione per le vittime di violenza domestica.

Calandrone descrive la violenza come un “Kamasutra del potere”, dove chi sta sopra continua a schiacciare chi sta sotto, evidenziando le dinamiche di controllo e sottomissione che caratterizzano molte relazioni abusive. La sua scrittura riesce a dare voce sia alla vittima che al carnefice, senza cadere in facili giudizi, ma cercando di comprendere le radici profonde della violenza.

Il romanzo non si limita a raccontare una storia di sofferenza, ma offre anche una riflessione sulla resilienza e la forza delle donne. Luciana, come la madre dell’autrice che si è annegata nel Tevere per sfuggire alla violenza, rappresenta tutte le donne che lottano per la propria dignità e libertà.

“Magnifico e tremendo stava l’amore” è un libro che colpisce per la sua intensità emotiva e la sua capacità di affrontare temi difficili con una scrittura potente e coinvolgente. È un’opera che invita alla riflessione e alla consapevolezza, rendendo omaggio a tutte le vittime di violenza e alla loro lotta per la giustizia e la libertà.
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