«Presso la Casa circondariale di Fuorni ci sono deficit strutturali su cui bisogna intervenire. Il dl Carceri va nella giusta direzione perché, dopo circa 15 anni, si rimette sotto i riflettori un problema che è stato accantonato per dare risposte alle tante criticità evidenziate». Così l’onorevole Pino Bicchielli, vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati, membro delle commissioni Difesa e Antimafia, a margine della visita presso la struttura detentiva di Fuorni e l’incontro con il direttore Gabriella Niccoli.

«C’è una difficoltà non solo a Salerno ma a livello nazionale perché su 51mila posti carcerari abbiamo 61mila detenuti, una popolazione carceraria notevolmente superiore a quanto previsto e anche Salerno vive queste difficoltà – dice l’onorevole Bicchielli -. Ci sono circa 200 detenuti in più ma la dottoressa Niccoli, con il suo staff e i suoi collaboratori, sta facendo un ottimo lavoro perché ci sono condizioni di vivibilità nonostante le criticità oggettive».

Il deputato pone poi l’attenzione sul Dl Carceri, ultimo atto approvato alla Camera dei Deputati prima della sospensione estiva: «Un intervento atteso dopo circa 15 anni su un argomento complesso e delicato. Abbiamo previsto l’assunzione di oltre 1000 agenti di polizia penitenziaria, abbiamo previsto la nomina di un commissario per l’edilizia carceraria perché di fronte a numeri così importanti bisogna intervenire a livello strutturale. Riteniamo, come ha detto il presidente Mattarella, che il carcere non debba mai essere un luogo in cui perdere la speranza, lo Stato deve lavorare per garantire il recupero del detenuto, come previsto dalla Costituzione», dice ancora il deputato salernitano evidenziando che «come partito politico e come centrodestra riteniamo che la certezza della pena debba essere sempre garantita perché i cittadini devono sapere quali sono le responsabilità nel caso di mancato rispetto delle leggi. Ci sono tante modalità alternative al carcere, c’è la possibilità di recuperare in tanti altri modi e va fatta questa distinzione soprattutto se siamo di fronte a persone con disturbi psichici o tossicodipendenti per i quali si sta immaginando un percorso diverso».

Oggi, infatti, la Casa Circondariale “Antonio Caputo” può ospitare circa 350 detenuti, ne ha circa 500 mentre mancano all’appello 70 agenti di polizia penitenziaria ed è chiara la situazione di difficoltà oggettiva. «Si è intervenuti per garantire ai detenuti refrigerio dalle alte temperature con congelatori, ventilatori e devo dire che da parte degli operatori c’è grande attenzione. Ci troviamo in un ambiente in cui vi sono difficoltà, ci sono stati episodi di cronaca ma la sicurezza è garantita, ci sono controlli continui così come le bonifiche», dice infine il vice presidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati.