COMUNICATO STAMPA A FIRMA RAFFAELE SATIRO-ROSARIO DANISI SU RICORSI RIGUARDANTI LE ELEZIONI DI GIUGNO 2024
“Corre obbligo replicare a talune affermazioni secondo noi improprie ed inopportune, che sono state fatte inerenti i ricorsi che abbiamo presentato al TAR avverso la regolarità delle ultime elezioni comunali.
Ben vero, intendiamo precisare nonché ribadire innanzitutto un concetto di fondamentale importanza che a nostro modo di vedere è stato completamente stravolto oltre che completamente non compreso, se volutamente o meno, è cosa che poco ci riguarda.
Siamo perfettamente edotti e consapevoli dell’esito oltremodo chiaro della consultazione popolare che ha sancito la vittoria del dott. D’Acunzi, e certamente non è il nostro fine quello di sovvertire il dato elettorale scovando questo o quel cavillo che dir si voglia.
È, però, altrettanto chiaro a tutti, e deve essere chiaro anche a chi ancora non lo fosse, che si sono verificate palesi anomali, persistenti anche nell’attuale composizione del consiglio comunale.
Probabilmente, ma nemmeno questo è certo, queste presunte anomalie alla fine non avrebbero comunque impedito la vittoria dell’attuale Sindaco, ma ciò non vuol dire che se si ha un legittimo dubbio si debba precludere a chi ritiene averne diritto di rivolgersi ai competenti organi giudiziari, che sono e restano gli unici preposti a verificare se vi siano state irregolarità e se esse abbiano potuto, in qualche modo, condizionare il dato elettorale.
Il consiglio comunale, evocato in questo caso senza nessun senso a nostro giudizio, non ha né la competenza né il potere di determinare quanto detto, anche perché, ed anche questo a nostro modo di vedere è indubbio, come detto precedentemente non è sicuramente legittimato nella sua attuale composizione in quanto, tra le altre cose, vi è un consigliere che, secondo noi, non ha diritto di occupare un posto nell’assise in quanto componente di una lista che non avrebbe dovuto essere ammessa alla competizione elettorale.
Se qualcuno non condivide la nostra decisione, ha tutto il diritto di essere in disaccordo, ma così come è valido il suo dissenso, è altrettanto valido il nostro diritto di tutelare il principio democratico della equanimità e della legittimità del voto popolare che è e resta a nostro modo di vedere l’unico nostro dovere. Gli organi preposti, e non le chiacchiere, diranno il resto.”