“Qui nell’area dei Bipiani si è aperto uno dei cantieri con le risorse del Pnrr per la riqualificazione delle periferie di Napoli.
Si sta lavorando già da mesi e in questi giorni si sta proprio cominciando la costruzione delle fondazioni dei nuovi edifici. E’ un esempio di un lavoro che abbiamo fatto anche in altree zone cittadine con le comunità in sinergia di co-progettazione per costruire un futuro nuovo a pezzi della città che venivano da momenti di grande marginalità”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, illustrando al commissario Ue uscente Paolo Gentiloni, il cantiere dei nuovi edifici popolari a Ponticelli, di fronte ai Bipiani.
I vecchi Bipiani sono di fronte al cantiere in atto. Vennero originariamente concepiti come soluzione temporanea dopo il terremoto del 1980 e sono prefabbricati in amianto che presentano gravi problematiche di abitabilità e salubrità, in una zona caratterizzata da mancanza di servizi, attività commerciali e spazi pubblici. Il progetto di rigenerazione prevede la demolizione degli attuali prefabbricati e la costruzione di 104 nuovi alloggi dotati di sicurezza sismica ed efficientamento energetico, di cui Gentiloni e Manfredi hanno osservato il plastico mentre una grossa scavatrice lavorava nel cantiere. Un’attenzione particolare del nuovo complesso è rivolta alla creazione di un eco-parco per promuovere la rinaturalizzazione della zona e fornire spazi per la socializzazione: l’intero quartiere sarà arricchito da aree verdi, orti urbani e la strada Isidoro Fuortes sarà riqualificata. Il finanziamento del progetto, pari a circa 37 milioni di euro, è garantito attraverso il Fondo Pnrr e altre fonti di finanziamento.
Manfredi, a margine della visita, ha sottolineato anche che “bisogna riflettere su questa opera e pensare anche a Scampia, Taverna del Ferro, che sono altri esempi. Fa molto piacere che Gentiloni sia qui e possa toccare con mano come con le risorse europee, con il debito comune, si riesce a cambiare il futuro delle persone. Credo che la cosa più bella di chi opera nella politica sia proprio realizzare i sogni di tanti cittadini. Il modus operandi è quello stesso di Taverna del Ferro, si costruisce un pezzo e si trasferisce una parte dei residenti. E’ un modello unico che abbiamo e che parte dal censimento, e poi dal programma speciale di reinsediamento. C’è anche una condivisione del progetto con chi ne sarà il beneficiario.
Questo sistema di costruire, trasferire, abbattere e costruire la parte rimanente è un modello unico che sta funzionando molto bene”.