Sento spesso dire che se i giovani sono maleducati, violenti, bulli e gradassi la colpa è esclusivamente dei genitori che non sanno più impartire i giusti insegnamenti e i degni valori ai propri figli.
Prendo atto dell’esistenza delle baby gang e di molteplici atti di inusitata violenza fisica e verbale di pochi ai danni di molti nelle piazze e nelle scuole: anche i docenti e i dirigenti vengono colpevolizzari e additati come persone che non hanno polso e non sanno arginare i ragazzi “difficili”, come direbbe Pasolini ” ragazzi di vita”.
Nocera Inferiore viene spesso descritta come un Bronx ed in effetti le notizie di cronaca nera non mancano: molti dei nostri figli preferiscono frequentare le scuole superiori a Cava dè Tirreni e questa è una faccenda da prendere in considerazione.
Cosa cambia tra Cava e Nocera? L’educazione da parte dei genitori è diversa? Che significa che l’ambiente è migliore? Non è forse la stessa società che condividiamo?
Di sicuro i tempi sono cambiati, peggiorati se vogliamo, ma se si può parlare di colpe ritengo vadano anche ben distribuite: ho preso la maturità classica nel 1997, a Nocera Inferiore, ci si alzava e si diceva buongiorno quando in classe entravano docenti o preside, avevamo dei limiti, delle regole ma non eravamo delle mummie asettiche. Coltelli in classe non ne ho mai visti e anche i più facinorosi non mancavano di rispetto agli insegnanti o in genere agli adulti. Il bullismo, d’altro canto, è sempre esistito, ma si affrontava lo spavaldo e ci si costruiva il carattere. Tra i banchi del liceo ho incontrato amiche e amici che tuttora frequento e a cui voglio bene e anche su questo ci sarebbe da aggiungere una considerazione.
Oggi l’Amicizia non sempre viene vista come un valore sacro, i ragazzi sono più conoscenti che intimi e questo credo sia il risultato di una società liquida, velleitaria, ove anche il rapporto tra i figli e genitori e tra fratelli è mutato notevolmente.
In nessun tempo è stato facile educare bene i propri figli e “tenere una classe” e oggi sembra ancora più arduo e forse lo è, ecco perché molti optano per il non riprodursi o per farlo in modo assai parsimonioso. Pazzi, incoscienti, sciocchi sono sovente definite le coppie che osano mettere al mondo più di due figli.
Mala tempora currunt, ma ciò non deve farci desistere dal perseguire la retta via, dall’impartire pedissequamente i giusti dettami, continuando ad interrogarci come educatori e stringendo reti costruttive tra famiglie, scuole e centri di aggregazione.
Poi si sa, ci vuole anche un pizzico di fortuna, ma soprattutto intelligenza e onestà intellettuale, senza mai arrogarci il possesso della verità assoluta o credere noi stessi e la nostra prole superiori o più virtuosi degli altri.
Annalisa Capaldo