Recenti report hanno evidenziato una situazione drammatica per l’edilizia scolastica in Italia. La sicurezza, la sostenibilità e l’efficienza energetica degli edifici scolastici sono gravemente carenti, soprattutto nel Sud e nelle isole. Metà degli edifici scolastici italiani, circa 40.000, non è a norma. Tra il 2023 e il 2024, si sono già verificati 69 crolli, che hanno causato 19 feriti, il numero più alto degli ultimi sette anni.
L’edilizia scolastica si inserisce così nella lunga lista di emergenze nazionali, insieme alla sanità, al lavoro precario e alla povertà sociale. Al Sud e nelle isole, la situazione è ancora più critica: una scuola su due necessita di interventi urgenti e improrogabili. In un contesto già così precario, l’autonomia differenziata rischia di aggravare ulteriormente questo divario strutturale e sociale.
Le scuole non sono solo edifici, ma la cellula primaria di una società. Con l’autonomia differenziata, milioni di studenti rischiano di essere condannati a studiare in strutture pericolose e inadeguate. Ancora una volta, qui al Sud, ci troviamo a chiedere al Governo il minimo sindacale per garantire un futuro sicuro e dignitoso ai nostri giovani
Mariarosaria Vitiello
Presidente Associazione OTTANTAQUATTROCENTO
Docente di Matematica e Fisica