Il dolore che abbiamo sofferto in passato ha molto a che fare con ciò che siamo oggi. Io ho scelto: che sia #Gioia infinita! #Amore! #Pace!
In un post sui social, Sonia D’Alessio ha spiegato in poche parole il momento di vita, bello, che attraversa. La prof di Sarno, nostra collaboratrice, ha tanti interessi culturali che cura con dedizione e passione. E’ una sorta di cantastorie, una poetessa dall’ispirazione fertile ma anche una scrittrice. A Salerno s’è goduta la sua serata di complimenti e applausi. Allo Yachting Club, ha presentato suo “Anamìa”. Il suo ultimo libro è un viaggiatore…Viaggia su Tiktok, Istagram, facebook, Amazon, sui Kindle, è nelle mani di giovani, di anziani, di lettori voraci, nelle interpretazioni di ragazzi, nelle pagine dei giornali, negli scaffali delle librerie, nelle community di disturbi alimentari, nelle valutazioni dei recensionisti, nei saggi brevi di Counselor e addetti ai lavori.
Il libro di Sonia traccia il percorso di formazione di un’adolescente, Nuccia. La ragazza è apparentemente anaffettiva, pare anestetizzata, incapace di dare valore alle sue azioni, di riconoscere e gestire le sue emozioni, di coltivare relazioni sociali e familiari. È affetta da disturbi alimentari: dall’anoressia è finita nella bulimia. A partire dall’incontro con Fraccistracci e il mondo dei senza fissa dimora, compirà un percorso all’interno delle sue emozioni, esplorerà le pieghe della sua affettività, imparando a riconoscere la pietà, l’indignazione verso le ingiustizie, la solidarietà e tanto altro. Nell’educazione alle emozioni, troverà la sua salvezza. Fraccistracci è una barbona, non perché abbia perso la casa materiale, a lei è venuto a mancare il nido di affetti. Ha l’abitudine di scrivere i suoi pensieri e poi strappare il foglio a pezzetti. Nuccia sazierà la sua fame d’amore nutrendosi della storia di Fracci. Incollando quei pezzetti di carta, la ragazza ci restituirà la storia della Ballerina e la propria. Il tema è quello della sconfinata solitudine del cuore. I suoi tanti volti. Barbone, drogato, povero, incompreso, diverso, o genitore e figlio, tesi nello scontro generazionale. Una umanità dolente. Solitudini che si fanno moltitudini e che, come viene espresso dalla suggestione iniziale dei versi di De André, vedono la corale partecipazione al dolore di tutto l’universo: “Puoi sentir piangere e gridare anche il vento e il mare”. (m.m.)