Papa Francesco ha annunciato poco fa di aver incluso fra i nomi dei nuovi cardinali che saranno creati nel corso del prossimo Concistoro del 7 dicembre monsignor Domenico Battaglia, arcivescovo di Napoli. Lo ha reso noto la sala stampa della Santa Sede. La notizia giunge a sorpresa, proprio perchè Battaglia non era presente, per l’ennesima volta, nell’ultimo elenco diffuso dal Vaticano e non è chiaro il motivo di questo repentino cambio di rotta, soprattutto quando restano fuori dal collegio cardinalizio gli arcivescovi di città come Venezia o Milano, la diocesi più popolosa di tutto il mondo cattolico.
Monsignor Battaglia, nato in provincia di Catanzaro 61 anni fa, è vescovo dal 2016 e metropolita di Napoli dal 12 dicembre 2020. Ha preso possesso dell’Arcidiocesi il 2 febbraio 2021. Fin dal “pensionamento” di Crescenzio Sepe in molti guardavano ad una veloce nomina di Battaglia cardinale, ma Francesco ha sempre sparigliato le carte, riducendo progressivamente il numero di porporati italiani e lasciando fuori dai concistori diocesi storicamente cardinalizie.
Stavolta, invece, per il rotto della cuffia Battaglia riceverà la porpora. Presumibilmente il suo nome sostituisce quello del vescovo indonesiano Paskalis Bruno Syukur, che ha rinunciato alla berretta cardinalizia a sorpresa (un’altra…) nei giorni successivi alla sua indicazione da parte del Papa. In questo modo, il prossimo 7 dicembre i nuovi cardinali saranno comunque 21.
Battaglia, che non vuol essere chiamato “monsignore” o “sua eccellenza”, ma, più semplicemente, “don Mimmo, viene definito dai media vaticani come una figura pastorale di spicco del sud Italia, con un background di “prete di strada” impegnato in particolare per i giovani e i tossicodipendenti. Dopo essersi fatto conoscere per l’attenzione agli ultimi nella “sua” Calabria, il pontefice lo aveva nominato vescovo della piccola Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti, dove era rimasto per quattro anni. Il suo motto episcopale riprende le parole di Gesù a Bartimeo, il figlio cieco di Timeo, che sedeva lungo la strada a mendicare: “Coraggio, alzati, ti chiama!” (“Confide, surge, vocat te!”). Molto amato dal popolo napoletano per il suo stile schietto ed alla mano, Battaglia diventa, dunque, uno stretto collaboratore di papa Francesco e, data l’età ancora giovane, siederà presumobilmente nel conclave che ne decreterà il successore.