Il 25 novembre del 1960 le sorelle Mirabal, attiviste politiche furono brutalmente uccise nella Repubblica Domenicana dal regime dittatoriale…
In ricordo di tale triste episodio, l’Onu ha istituito nel 1999 la giornata mondiale contro la violenza sulle donne che ogni anno ricorre proprio il 25 novembre.
Le cronache nazionali e non, quotidianamente, riportano episodi di violenza con vittime le donne , spesso, consumate tra le mura domestiche. In Italia, solo nel 2024, quasi 8000 arresti .
Aumentano i casi, ma, per fortuna, anche le denunce, soprattutto, grazie alle campagne di sensibilizzazione.
Per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere, previste per domani, manifestazioni, messa in onda di spot, proiezioni di film ,mostre, cortei, sit-in, convegni e installazioni . Tra queste famose le scarpette Rosse, nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet.
Ma fondamentale ritengo la prevenzione di ogni forma di abuso, e quindi, l’educazione al rispetto e alla valorizzazione delle differenze: perché, spesso, la violenza è frutto di una cultura che legittima discriminazioni e squilibri di potere fin dall’infanzia.
Dunque, Scuola, famiglia e comunità dovrebbero collaborare in un progetto educativo comune che contrasti discriminazioni e abusi.
Nelle scuole si realizzino progetti e laboratori per promotori di empatia e rispetto; nelle famiglie, si offri supporto e consulenza per una genitorialità positiva, che eviti di rafforzare stereotipi di genere; e nella comunità, si organizzino campagne di sensibilizzazione .Fortemente d’accordo con la dottoressa Grassi fondatrice dell’Anpe (associazione nazionale pedagogisti italiani) , si conclude affermando che che “Educare è il primo passo verso la libertà” , affinchè ciascuna donna possa sentirsi libera di vivere senza paura.