Il momento per l’amministrazione in carica è più delicato rispetto a quanto possa sembrare all’esterno. Messa una pezza sull’ipotesi di ronde per ordine pubblico (non le fate, ma se volete farle cambiate nome), l’era D’Acunzi ora è alle prese con la grana del Piano di Zona. Sembrerebbe aver chiesto aiuto anche alla minoranza con una sorta di speciale riunioni capi-gruppo in programma nelle prossime ore. Alla scadennchioza naturale del 30 novembre, sono state le stabilizzazioni del personale in attesa di contratto. Il Piano di Zona ha perso in un sol colpo 5 unità lavorative. 3 le ha perse Nocera Superiore, 2 Nocera Inferiore (ammortizzando il tutto però con le stabilizzazioni fatte a livello comunale in materia). Nessun danno per Castel San Giorgio e Roccapiemonte. D’Acunzi ora vorrebbe scaricare la responsabilità su De Maio mostrando carte. Ma le carte che inchioderebbero a precise responsabilità di Nocera Superiore è pronto a mostrarle proprio De Maio: il colpevole non operare di D’Acunzi in questi mesi sulle delicata faccenda del Piano di Zona. E ancora: il sì generale all’azienda speciale (D’Acunzi la pensa diversamente da Cuofano) non s’è trasformato in passi in avanti ma è rimasta ancorato a proposte sterili e inattuabili. La saggezza del sindaco di Roccapiemonte Carmine Pagano, inoltre, la dice tutta sulla vicenda stabilizzazioni: “Davanti a un parere autorevole espresso dalla dottoressa Esposito (n.d.r. reggente del Piano di Zona e delle Politiche sociali di Nocera Inferiore in attesa dell’arrivo della Caso, sostituta della pensionata Iacovino), cioè delle graduatorie scadute dopo due anni, quindi col rischio di incappare nella scure della Corte di Conti, dobbiamo fermarci”. Ora c’è il fondato rischio che scoppi una guerra tra le due Nocera in materia di politiche sociali ? Siamo convinti che il tentativo ci sarà ma abbiamo anche la certezza che a Nocera Superiore esiste, come dire, “ancora un giudice a Berlino”.
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