Pagani ha accolto con entusiasmo la venticinquesima edizione de “I Cortili della Memoria”, un evento che ha trasformato via Striano in un teatro a cielo aperto, celebrando la storia, la tradizione e la cultura del territorio. La manifestazione, ideata dal compianto Enzo Fabbricatore e portata avanti dal figlio Espedito Fabbricatore, ha coinvolto un pubblico numeroso, proponendo otto scene suggestive, curate da registi e attori già noti nel panorama culturale locale.
Tra i nomi di spicco, hanno diretto le scene Antonio Grimaldi, Antonio Avigliano, Valeria De Pascale, Dino Fabbricatore, e altri che hanno contribuito a rendere unica questa edizione, dedicata al tema “Guerra e Pace”.
Le otto scene: un percorso tra emozioni e riflessioni
Le performance hanno spaziato tra narrazioni, teatro dialettale e danza, affrontando il tema scelto attraverso prospettive diverse:
‘A pace p’‘e muorte, ‘a guerra p’‘e ferite, diretta da Antonio Avigliano, un testo inedito scritto interamente in dialetto, che esplora il contrasto tra la pace eterna dei morti e le battaglie dei vivi.
Il pianto del papero, curata dal Teatro Grimaldello con la regia di Antonio Grimaldi, ha portato in scena una riflessione sul dolore e la lotta interiore.
La luce che unisce, del gruppo Sipario Aperto e con la direzione artistica di Valeria De Pascale, ha combinato narrazioni e danza per parlare di legami e connessioni.
Oggi è il mio compleanno, diretto da Nicolantonio Napoli, ha emozionato il pubblico con un’intima storia di trasformazione.
O sciopero, ideato da Dino Fabbricatore, ha affrontato con ironia e profondità le dinamiche sociali e lavorative.
La Grotta – Quanno nascette Ninno, riadattata da Anna Garofalo e Dino Fabbricatore, ha intrecciato tradizione natalizia e riflessioni contemporanee.
La stanza del tempo, un’opera che ha esplorato il rapporto tra passato e presente.
‘E Muscanti, che ha riportato sul palco tradizioni e storie locali.
Intervista ad Antonio Avigliano
Abbiamo intervistato Antonio Avigliano, regista e autore, per approfondire il significato di questa edizione speciale.
Qual era il tema di quest’anno?
“Il tema scelto per quest’anno era ‘Guerra e Pace’, un’antitesi universale che ci ha permesso di riflettere su due concetti apparentemente opposti ma profondamente intrecciati. Ogni scena ha interpretato questo tema in modo originale, offrendo al pubblico una pluralità di prospettive.”
Quale messaggio vorreste trasmettere con questa manifestazione?
“Il nostro obiettivo è preservare identità e appartenenza, due pilastri della nostra comunità che vanno tutelati in un mondo sempre più omologato. Con I Cortili della Memoria vogliamo ricordare l’importanza di affondare le radici nella nostra storia e nel folklore, che sono elementi distintivi della nostra cultura.”
Ci parli del testo che hai portato in scena?
“Il mio contributo è un testo inedito, ‘A pace p’‘e muorte, ‘a guerra p’‘e ferite, scritto in dialetto. Racconta il contrasto tra la pace eterna dei morti e le battaglie che i vivi affrontano ogni giorno. È un omaggio alla nostra lingua e alle nostre tradizioni, che meritano di essere custodite e tramandate.”
Un successo tra arte e tradizione
L’evento ha riscosso un grande successo, non solo per la qualità delle performance, ma anche per l’atmosfera conviviale creata dai punti di ristoro, che hanno offerto ai visitatori la possibilità di gustare i piatti tipici dell’Agro nocerino-sarnese, rafforzando il legame tra cultura e tradizione culinaria.
Con questa edizione, “I Cortili della Memoria” si conferma un appuntamento imprescindibile, capace di unire teatro, tradizione e memoria collettiva in un’esperienza autentica e coinvolgente. Espedito Fabbricatore, insieme ai registi e agli artisti coinvolti, ha dimostrato ancora una volta l’importanza di continuare a raccontare e celebrare la storia di Pagani.