Per la serie “riceviamo e pubblichiamo”. Un pesante, ennesimo, affondo di Gennaro Avagnano che stavolta prende di mira la minoranza, in particolar modo una parte di essa. E’ facile dedurre dalle sue parole che si riferisca a quell’aria moderata che vede in Scarlato (ex candidato sindaco) un’atteggiamento “sospettoso” – “Scafati ha bisogno di chiarezza e trasparenza, mi sembra che da parte di qualcuno non vi sia, mi riferisco soprattutto alla minoranza consiliare, o una buona parte di essa, che rispetto al futuro politico della città li vede alle prese con giochi giochetti, accordi sottobanco, velati o meno, con il primo cittadino il quale è alle prese con il suo unico interesse di rimanere attaccato alla poltrona” –
Nell’aria moderata effettivamente tira uno strano venticello ma è noto a tutti che quella rappresentata dal Polo Civico (Tafuro-Pisacane etc.) ha più volte confermato la propria posizione di privilegiare il confronto per il bene comune ma niente accordi e più orientata alla soluzione di nuove elezioni. Non si può dire lo stesso di Scarlato che è finito nei rumors che lo vedono vicinissimo ad un accordo con Aliberti, una mossa che sta portando una crisi di rapporti all’interno dei moderati. E’ su questo punto che Avagnano batte – “C’è una minoranza che non si capisce da grande cosa voglia fare, se fare il proprio ruolo o essere da stampella al sindaco con accordi sottobanco. Premesso che la politica ci ha abituato a tutto e di più, ci sta, salti della quaglia o meno, nessuno si scandalizza, ma proprio perché i dissidenti hanno fatto chiarezza sulle loro posizioni per quanto gli compete nell’ambito di chi ha vinto le elezioni, finanche con il voto di dissenso in consiglio comunale, nel rispetto della città ce ne vorrebbe altrettanta da chi le elezioni le ha perse” –
Infine, qualora ce ne fosse bisogno, conferma la posizione del suo gruppo Scafati Rinasce – “I cosiddetti “dissidenti” hanno parlato chiaro alla città, hanno esternato le loro critiche rispetto alla gestione del comune da parte del sindaco, il quale però è troppo preso dall’organizzare feste, festini, sprecare e sperperare i soldi dei cittadini e non a governare la città in modo stabile, programmatico e a lungo termine. Se non vi sono più le condizioni per governare la città meglio si torni al voto” –