Ho guardato martedì 7 e mercoledì 8 gennaio su Rai Uno, Leopardi – Il poeta dell’infinito, la miniserie sul mio autore preferito e devo dire che, nonostante un’interpretazione non proprio eccelsa di Giacomo, valeva la pena fare la mezzanotte davanti alla TV.
L’interpretazione più convincente è stata quella del Conte Monaldo, il papà di Giacomo, interpretato dall’ attore Alessio Boni, ma di Giacomo mi ha convinto il rimarcare non solo la sua eccelsa capacità poetica, ma anche la sua finezza nella prosa e nella filosofia. Le sue Operette morali, infatti rappresentano un’opera cardine nella letteratura mondiale di tutti i tempi. È proprio lí che Giacomo mette a nudo la vanità degli uomini rozzi sottolineando che quelli di spessore sono umili e semplici nei modi, avvezzi a dire la verità, giammai schiavi rispetto alla politica, fatta di interessi personalistici e propaganda. Il poeta di Recanati incarna più di ogni altro la vera grandezza dell’essere umano nella sua totalità, mettendo d’accordo tutti denudando gli impostori e i lestofanti semplicemente considerando chi gli era nemico o contrario. Excusatio non petita, accusatio manifesta: se non viene espressamente richiesta una spiegazione o una scusa, un alibi, a discolpa dei propri errori o misfatti e il colpevole se ne fa carico, automaticamente si dà la zappa sui piedi, autoincolpandosi a causa del proprio malanimo e della scarsa intelligenza.
Tra tutte le citazioni della serie, c’è una frase pronunciata dal piccolo Giacomo Leopardi a suo padre che è diventata virale: “Nei libri c’è il mondo intero” : questo mi fa intristire pensando che nel borgo selvaggio in cui vivo non vi sia una biblioteca aperta e fruibile da tutti, con libri catalogati, personale qualificato.
Sará sempre troppo tardi il giorno in cui finalmente i nostri giovani potranno usufruire di spazi silenziosi per studiare, di computer per le ricerche: l’avanzamento di una città avviene soprattutto con la creazione di luoghi adibiti alla cultura, allo studio, allo scambio di idee e di libri. La diffusione dei sistemi di automazione, la sempre più ampia disponibilità di cataloghi in linea, l’incremento di uso delle reti, la presenza sempre più significativa di materiali su supporto digitale, hanno prodotto un vertiginoso aumento delle possibilità di accesso alla documentazione remota e rendono potenzialmente più semplice ed efficace la gestione delle transazioni di prestito interbibliotecario. Ma come posso sognare il prestito interbibliotecario in tutto il mondo se la biblioteca è chiusa e non funzionante?
Oh, Giacomo, come ti capiamo visceralmente, nel tuo desiderio di fuga dal natio borgo selvaggio che è sempre stato un luogo restrittivo per la tua mentalità!
Solamente le illusioni (gloria, onore, virtù, amor patrio…) consentono la conservazione della società, mentre l’arida verità svelata dalla ragione distrugge ogni comunità politica.
Invito tutti, in particolare i nostri politici, a rileggere Giacomo Leopardi; non foss’altro per l’effetto che – nelle parole del grande Francesco De Sanctis – il poeta di Recanati produce nel cuore di chi lo legge:
Leopardi produce l’effetto contrario a quello che si propone. Non crede al progresso, e te lo fa desiderare; non crede alla libertà, e te la fa amare. Chiama illusioni l’amore, la gloria, la virtù, e te ne accende in petto un desiderio inesausto. E non puoi lasciarlo, che non ti senta migliore; e non puoi accostartegli, che non cerchi innanzi di raccoglierti e purificarti, perché non abbi ad arrossire al suo cospetto. È scettico, e ti fa credente; e mentre non crede possibile un avvenire men tristo per la patria comune, ti desta in seno un vivo amore per quella e t’infiamma a nobili fatti. Ha così basso concetto dell’umanità, e la sua anima alta, gentile e pura l’onora e la nobilita.
Annalisa Capaldo