Nel panorama di generale di scarsa chiarezza e attacchi personali, c’è una linea almeno chiara. Una parte dei moderati, quella che ha pur sostenuto Scarlato sindaco, ha stabilito da tempo la propria opinione: andare alle urne. E’ il Polo Civico che tramite l’esponente Ignazio Tafuro, ribadisce il concetto dissociandosi dalle bagarre che assistiamo in questi giorni – “Le dichiarazioni che stanno emergendo da alcuni consiglieri di maggioranza e dai cosiddetti dissidenti rafforzano ulteriormente la convinzione che la scelta di sostenere una coalizione alternativa sia stata la più giusta. Ancor di più, ribadisco la decisione di restare coerente con questa linea” – Da parte loro è escluso ogni tipo di accordo politico, concetto già chiarito in un incontro con Aliberti – “Detto ciò, la strada è chiara: bisogna tornare al voto, consentendo ai cittadini di esprimere nuovamente la loro volontà su chi debba guidare questa città. Questa decisione spetta a chi ha ricevuto il mandato elettorale e deve onorarlo” –
Sulla stessa scia, da sempre, è la sinistra scafatese del Partito Democratico. Lo fa sapere, seppur giovane, lo storico rappresentante Michele Grimaldi che parla di amministrazione bloccata da teatrini con l’evidente difficoltà di convocare il consiglio comunale, quello dove si dovrà votare il benedetto DUP, atto che sancirebbe le sorti dell’amministrazione – “La città non può restare ostaggio di divisioni in seno alla maggioranza o di un Sindaco che non convoca il Consiglio comunale perché non ha i numeri per gestirlo. Le difficoltà nel convocare il Consiglio comunale non sono solo un sintomo di crisi interna, ma un segnale chiaro che l’attuale amministrazione non è in grado di rispondere tempestivamente alle necessità della comunità, tanto meno di attuare la necessaria programmazione. Scafati resta ancora senza il Documento Unico di Programmazione, senza il Bilancio di Previsione, senza il PEF 2024_2025 relativo a ciclo dei rifiuti, senza l’aggiornamento delle tariffe TARI, senza la razionalizzazione delle partecipate e la relazione annuale sulle società controllate obbligatori per legge, senza la riorganizzazione dell’ufficio tributi e un servizio di riscossione coattiva, senza vendita e controllo delle Farmacie comunali previsto dal Piano di rientro con la Corte dei Conti” – Anche i questo caso l’invito è il medesimo – “Se il Sindaco non è in grado di governare con una maggioranza chiara e compatta, allora bisogna prenderne atto e avere il coraggio e la responsabilità di avviare un nuovo percorso: ridare la parola ai cittadini” –