
Numerose leggende cercano di spiegare l’origine di questa espressione. Una delle più conosciute racconta di una merla dal piumaggio candido e splendente che viveva in costante conflitto con Gennaio, un mese freddo e capriccioso. Gennaio si divertiva a tormentarla, attendendo che uscisse dal nido in cerca di cibo per i suoi piccoli per scatenare improvvisamente gelo e freddo sulla terra. Stanca di queste continue persecuzioni, un anno la merla decise di raccogliere provviste sufficienti per tutto il mese e si rifugiò nella sua tana, al sicuro, fino alla fine di gennaio, che allora contava solo 28 giorni. Convinta di aver ingannato Gennaio, l’ultimo giorno uscì dal nascondiglio e iniziò a cantare trionfante per prendersi gioco di lui. Offeso e furioso, Gennaio chiese tre giorni in prestito a Febbraio e scatenò neve, vento gelido e piogge torrenziali. La merla, colta di sorpresa, si rifugiò con i suoi piccoli all’interno di un camino, dove rimase al sicuro per quei tre giorni. Quando finalmente uscì, era sana e salva, ma il suo bellissimo piumaggio bianco si era annerito per sempre a causa della fuliggine. Da allora, tutti i merli hanno le piume nere. Un’altra narrazione attribuisce alla merla un ruolo mitologico: sarebbe stata inviata da Persefone per annunciare alla madre Demetra il suo ritorno dal regno dell’Ade, simbolo dell’arrivo della primavera.